A Bologna fino al 20 dicembre, per non dimenticare
Cosa: recensione dello spettacolo “Le Buone Maniere: i fatti della Uno Bianca”
Chi: spettacolo di Michele Di Giacomo e Michele Di Vito
Dove: Teatro delle Moline, Via delle Moline 1, Bologna
Quando: dal 9 al 20 dicembre 2015
Costo: da 12 a 25 euro
di Cristian Tracà
Una ferita profonda nella storia recente di Bologna e dell’Emilia Romagna, un incomprensibile momento di dolore collettivo nato da un istinto animale, che forse solo la catarsi dello spettacolo teatrale può in qualche modo provare a curare…
A Bologna fino al 20 dicembre, per non dimenticare
IN BREVE Cosa: recensione dello spettacolo “Le Buone Maniere: i fatti della Uno Bianca” Chi: spettacolo di Michele Di Giacomo e Michele Di Vito Dove: Teatro delle Moline, Via delle Moline 1, Bologna Quando: dal 9 al 20 dicembre 2015 Costo: da 12 a 25 euro Info e prevendita: arenadelsole
di Cristian Tracà
Una ferita profonda nella storia recente di Bologna e dell’Emilia Romagna, un incomprensibile momento di dolore collettivo nato da un istinto animale, che forse solo la catarsi dello spettacolo teatrale può in qualche modo provare a curare. Le Buone Maniere, di scena al Teatro delle Moline fino al 20 dicembre, ripercorre gli anni della terribile Uno Bianca mettendole in scena attraverso il filtro di uno solo dei protagonisti.
All’interno della sua cella da ergastolano, Fabio Savi, tormentato dalla sua coscienza che lo obbliga come un animale in gabbia a fare i conti con il suo passato ripercorre le tappe della sua vita: dall’infanzia giù al fiume al primo colpo al casello autostradale di Pesaro, fino agli omicidi. In una notte senza riposo, quella voce si presenta in carne e ossa, come un ragazzo misterioso, che gli sbatte in faccia la verità: le vittime ingiustificate lasciate sull’asfalto. Vittime senza un perché che gridano contro la diffusissima tentazione all’oblio dell’essere umano, e lo fanno attraverso due flussi di coscienza interpretati e vissuti da un solo attore sul palcoscenico. Tra realismo e memoria lo spazio concreto e claustrofobico della cella si sgretola lentamente, lasciando posto alla mente: uno luogo irreale in cui i ricordi emergono senza essere voluti.
Il viaggio immaginario compiuto sul letto della condanna vaga tra Rimini e il Bar di Torriana, perso tra le invettive contro neri e zingari, l’odio senza senso, la vita che sfugge di mano: per un percorso a ostacoli fatto da sette anni di rapine e delitti. La messinscena evoca volutamente l’idea di un ring da cui non c’è via di uscita. Una resa dei conti col destino, scandita da voci lontane che ritornano e da una tv che trasmette le vecchie notizie dei colpi. Ma in questo scontro non ci può essere vittoria. Una parola cruda che non lesina momenti di intenso e intimo dolore.
Come precisa Michele Di Giacomo nelle sue note di regia ”Non è facile parlare dei fatti della Uno Bianca. Non è facile perché le vittime sono state tante, tanto il dolore e la paura. Quando si nomina la Uno Bianca, ancora cala un silenzio. A distanza di vent’anni abbiamo voluto rompere questo silenzio, perché le nuove generazioni sanno poco di questa tragica storia del nostro territorio. Io da romagnolo ho solo ricordi da bambino, ricordo mia zia che quando parcheggiava la sua Fiat veniva accostata dalla polizia, ricordo che mi teneva la mano e che scendeva la tensione. Con rispetto abbiamo voluto ricordare e raccontare, nell’unico modo in cui siamo in grado di fare: facendo teatro.”
Lo spettacolo, prodotto da Emilia Romagna Teatro Fondazione, vive nel testo di Michele Di Vito e rimarrà in scena dal lunedì al venerdì, a partire dalle ore 20,30, il sabato dalle 20,00. Per lo spettacolo domenicale l’orario di inizio è anticipato alle ore 16,30. La durata è di 50 minuti.
10 dicembre 2015