L’analisi conclusiva della rassegna bolgnese, in forte crescita
Cosa: Biografilm Festival, International Celebration of Lives, XI edizione
Dove: Bologna
Immagine: dettaglio della locandina di The Possibilities Are Endless
di Sergio Rotino
C’è ancora tempo, fra oggi e domani, per replicare alcuni fra i film premiati poi Biografilm 2015 chiude definitivamente i battenti, salutando tutti con un arrivederci al prossimo anno.
L’analisi conclusiva della rassegna bolognese, in forte crescita
IN BREVE Cosa: Biografilm Festival, International Celebration of Lives, XI ed. Dove: Bologna Immagine: dettaglio della locantina di Going Clear
di Sergio Rotino
C’è ancora tempo, fra oggi e domani, per replicare alcuni fra i film premiati poi Biografilm 2015 chiude definitivamente i battenti, salutando tutti con un arrivederci al prossimo anno.
A noi spetta chiedere com’è andata e fare un sintetico riassunto di alcune pellicole transitate per le sale durante la programmazione dedicata alle vite degli altri.
Per quanto riguarda il com’è andata, potremmo rispolverare la battuta del direttore artistico del Festival Andrea Romeo targata 2014, detta durante la conferenza stampa finale della decima edizione: “Ci godiamo il bel momento che sta attraversando il documentario, finché dura”. A vedere la quantità di titoli buoni, ottimi, superlativi che sono passati per le cinque sale messe quest’anno a disposizione della programmazione Biografilm, il momento sta durando e si sta consolidando.«Abbiamo praticamente raddoppiato molti numeri della precedente edizione» ha detto Romeo. In pratica, con 111 film (89 di produzione europea, 75 anteprime, 22 a livello mondiale) su cinque sale, il pubblico è passato dai 13mila dello scorso anno ai 16mila di questa edizione. Cui si aggiungono altre 100mila persone che hanno seguito il Festival attraverso i contenuti editoriali quotidiani della Biografilm TV, gli approfondimenti e le anteprime in contemporanea su Sky Cinema e Sky Arte HD e la finestra aperta sul Festival grazie ai film proiettati in contemporanea su MyMovies Live.
«Soprattutto» aggiunge Romeo, «sono aumentate le tessere dei Follower, il nostro pubblico privilegiato, che arrivano a 708 ritirate», un vero zoccolo duro che la dice lunga sull’attenzione nei riguardi di Biografilm. Ma «c’è stato anche un cambio di passo da parte dei produttori internazionali e italiani» continua il direttore artistico. «Tutto quello che era coerente con la nostra manifestazione, ci è stato dato». Per esempio, il possibile blockbuster Amy. The girl behind the voice, visibile al Festival «a un mese e mezzo dall’anteprima inglese e a tre mesi dall’uscita italiana».
Probabilmente Biografilm è diventato grande. Con lui lo è diventato il pubblico, compresi gli sponsor pubblici e privati, meritando perciò l’attenzione di chi lavora in questo settore. Forse tutta l’organizzazione, seguendo la politica dei passi non più lunghi della gamba, è riuscita nel miracolo. Il miracolo cioè di avere un prodotto utile per la città e utile per la cultura cinematografica. Insomma, alla undicesima edizione il Biografilm festival oltre ad avere un’anima perfettamente riconoscibile (capace di accontentare vari palati, anche; però evitando accuratamente di cadere nel profondo nazionalpopolare) è ora «proponibile come il contesto in cui lanciare opere cinematografiche in Europa». Senza dimenticare l’importanza che sta prendendo sempre più l’attività parallela del mercato dei diritti e quello di distribuzione nelle sale portato avanti dal Festival con I wonder. Proprio sotto questa sigla verranno distribuiti quattro titoli “importanti”: Iris di Albert Maysles, Steve McQueen: The man & Le Mans di Gabriel Clarke e John McKenna, The brand new testament di Jaco Van Dormael e The forecaster, di Marcus Vetter e Karin Steinberg.
Venendo al personale, credo che The forecaster faccia parte della schiera di pellicole assolutamente da non perdere. Immediatamente stroncato da Giulio Sangiorgio come “innocuo biopic agiografico” sull’ultimo FilmTV, cosa che può essere anche accettabile, resta a mio modesto avviso uno spaccato non esoterico di quanto ci si sta apparecchiando davanti gli occhi giorno dopo giorno a livello di crisi economica mondiale.
Altra pellicola da non perdere assolutamente è The possibilities are endless, di James Hall e Edward Lovelace. Ovunque venga proiettata, comunque venga proiettata: andate a vederla. I due registi creano attorno al dramma umano del songwriter scozzese Edwyn Collins, colpito da un ictus, un film che restituisce senso a questo termine, per resa iconografica e per capacità di racconto.
Imperdibile è anche Going clear: Scientology and the prison of belief di Alex Gibney. Dura forse quindici minuti di troppo, ma riesce a raccontare nitidamente cos’era e cos’è il culto mondiale di Scientology inventato da uno scrittore affetto da squilibri mentali quale Ron Hubbard, i suoi metodi ferocemente dittatoriali, l’enorme sete di potere economico, lo sfruttamento di “anime fragili” tra cui John Travolta, Tom Cruise o Paul Haggis.
Da recuperare in ogni modo, Louisiana (The other side) di Roberto Minervini. L’ambiguità o, meglio, la linea di confine fra documentario e finzione, fra resa drammatica della realtà e elevazione romantica dei personaggi che percorre l’intera opera del regista marchigiano, è un magnete potentissimo e tutto da comprendere. Senza che questo leda il messaggio ultimo della pellicola: quel dichiarare gli Stati Uniti come una “terra oltremodo violenta”, quasi senza redenzione.
Molti film più che interessanti sono passati per Biografilm Music, una delle sezioni istituzionali del Festival.
Ranuccio Soldi, ha offerto un ritratto amicale, anzi “un tributo incondizionato”, di Enzo Jannacci col suo Jannacci. Lo stradone col bagliore. Inevitabili le lacune e le ellissi, ma attraverso la giustapposizione di immagini pubbliche e dei tanti filmati inediti messi in campo da Soldi, la figura dell’uomo e dell’artista appaiono, credo, perfettamente declinate. Speriamo che qualche distributore si appassioni a queste immagini, capaci di riportare storicamente a una Milano post conflitto bellico. Opure se mamma Rai o papà Mediaset ci facessero un pensierino per i loro palinsesti…
Abbagliante, coerente e corretto fino al midollo è Numero zero, il documentario sulla prima scena hip hop italiana firmato dal giovane Enrico Bisi. C’è molta Bologna dentro le immagini e gli eventi che scorrono in quasi due ore di film, ma soprattutto c’è un periodo seminale, dove si sperimenta, si osa, si trasforma un’arte nata al di là dell’oceano senza tradirne il messaggio. Le sette interviste ad altrettanti “autori” della golden age del rap in Italia lo confermano complessivamente, al di là dei risultati dei singoli. E grazie al cielo, pur con tutto il rispetto, Jovanotti è citato molto a lato e solo una volta. Le due proiezioni di Numero zero al Biografilm sono andate praticamente sold out, tiratene le conseguenze.
Sempre nella stessa sezione, illuminante è stato l’esperimento di ridurre i musicisti a macchine di produzione sonora operato dai registi Pietro De Tilla, Elvio Manuzzi e Tommaso Perfetti in Unità di produzione musicale. L’affresco a metà tra film documentario e performance riduce la simulazione di 8 ore di lavoro in fabbrica a poco più di un’ora, mostrando come questa modalità si scarichi sulle reazioni dei singoli musicisti, trasformati metaforicamente in unità fantasmatiche di senso.
Per chiudere, segnalo il lavoro che Graziano Graziani a realizzato su Pina Bausch. Pina Bausch a Roma è centrato sui due lavori che la coreografa ha fato su e per Roma. Posto in chiusura di Biografilm, è stato un altro tutto esaurito. Merito del nome dell’artista, ma anche della grande capacità di montare fra loro i materiali offerta da Graziani.
Ci sarebbero anche piccole delusioni. Ma ho abusato fin troppo dello spazio e della vostra pazienza.
Link ai vincitori di questa edizione, e i premi del pubblico, Hera Nuovi Talenti, Biografilm Italia e Miglior Opera Prima.
BIOGRAFILM 2015: PROGRAMMA COMPLETO MARTEDI 16 GIUGNO
ARLECCHINO
17.30
Contemporary Lives
BEST OF ENEMIES
(Stati Uniti 2014/86’ )
di Robert Gordon, Morgan Neville
Anteprima europea
V.O. inglese con sottotitoli Italiano
19.30
Vite connesse
THE YES MEN ARE REVOLTING
(Stati Uniti 2015/91’ )
di Laura Nix, The Yes Men
Anteprima italiana
V.O. inglese con sottotitoli italiano
21.30
Biografilm Europa
THE BRAND NEW TESTAMENT
(Lussemburgo,Francia, Belgio 2015/113’)
di Jaco Van Dormael
Anteprima internazionale
V.O. francese con sottotitoli inglese e italiano
JOLLY
17.00
Biografilm Music
NUMERO ZERO
(Italia 2015/107’)
di Enrico Bisi
Anteprima mondiale
V.O italiano
19.30
Concorso Internazionale
El BOTÓN DE NÁCAR
(Francia, Cile, Spagna 2015/82’)
di Patricio Guzmán
Anteprima italiana
V.O spagnolo con sottotitoli italiano
21.30
Biografilm World Wide
STEVE MCQUEEN: THE MAN & LE MANS
(Stati Uniti 2015/112’)
di Gabriel Clarke,
John McKenna
Anteprima italiana
V.O. inglese con sottotitoli italiano
BIOGRAFILM 2015: PROGRAMMA COMPLETO MERCOLEDI 17 GIUGNO
ARLECCHINO
17.30
Vite connesse – sapere collettivo
THE VISIT
(Danimarca, Austria, Irlanda, Finlandia , Norvegia 2015/94’)
di Michael Madsen
Anteprima italiana
V.O. inglese con sottotitoli italiano
19.30
Biografilm World Wide
WHILE WE’RE YOUNG
(Stati Uniti 2014/97’)
di Noah Baumbach
Anteprima italiana
21.30
Biografilm World Wide
WHILE WE’RE YOUNG
(Stati Uniti 2014/97’)
di Noah Baumbach
Anteprima italiana
JOLLY
17.00
Concorso Internazionale
A SYRIAN LOVE STORY
(Regno Unito 2015/80’)
di Sean McAllister
Anteprima Internazionale
V.O inglese, arabo, e francese con sottotitoli italiano e inglese
19.00
Biografilm Italia
NAPOLISLAM
(Italia 2015/75’)
di Ernesto Pagano
Anteprima mondiale
V.O. napoletano con sottotitoli italiano
21.30
Concorso Internazionale
THE RUSSIAN WOODPECKER
(Ucraina, Stati Uniti, Regno Unito 2015/82′)
di Chad Gracia
Opera prima
Anteprima italiana
V.O russo con sottotitoli italiano