IN BREVE Chi: Ebony Bones Cosa: Capodanno e #supportsenzafiltro Quando: 31 dicembre 2013, apertura alle 23:00, concerto all’1:00 Dove: Via Stalingrado 59 Costo: 25 euro
Ogni film che abbia un ufficio marketing decente può vantare commenti da spalmare su grossi manifesti del tipo “sensazionale e commovente”, “la storia dell’anno” e “5 stelline non gliele toglie nessuno”. Anche Ebony Bones, come le grandi produzioni cinematografiche, si fregia di una quantità di frasi ad effetto di questo o quel giornale, bella quella di Vogue “The British singer and producer with Punk attitude and Caribbean roots” e quella dell’Independent “A beguiling blend of Afrobeat and the darker end of post-punk”. Ma chiaramente per capire chi è Ebony Bones non c’è modo migliore che andare a sentire Ebony Bones. L’unica data italiana del tour legato a “Behold, A Pale Horse”, il suo album uscito quest’estate, è proprio a Bologna presso il Senza Filtro la notte di Capodanno, all’1:00.
Il concerto di Ebony Bones fa parte di una serie di iniziative messe in atto dal Senza Filtro per far fronte al fatto che i locali riqualificati in Via Stalingrado – prima fatiscenti – che ospitano 22 associazioni, tra cui Planimetrie Culturali che anima il progetto, sono stati considerati alla stregua di una qualunque attività commerciale, creando difficoltà economiche. Le leggi italiane infatti non hanno una particolare cura nel distinguere un normale club da un’opera di recupero urbano. Questo ha fatto sì che venisse lanciata la campagna @supportsenzafiltro: per approfondire la cosa potete andare sul sito di Planimetrie Culturali.
A proposito del concerto del 31 dicembre, al di là delle definizioni roboanti, si può sicuramente dire che Ebony Bones è un’artista d’impatto che sta costruendosi un’immagine forte, ai limiti – superando i limiti? – del kitsch. La sua musica spazia dal funk al post-punk, non disdegna né le chitarre ritmiche, né le dissonanze, né la melodia, né le basi elettroniche, né molte altre cose. Il risultato è sorprendentemente coerente e anche piuttosto originale. In concerto, la signorina promette di essere una furia, dall’alto delle sue zeppone.