Rewind, 50 anni di Fender in Italia

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La chitarra più famosa del mondo diventa materia artistica al Museo della Musica

 

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Chi: Rewind. 50 anni di Fender
Cosa: mostra
Quando: dal 16 novembre al 3 febbraio
Dove: Museo Internazionale e Biblioteca della Musica di Bologna, Strada Maggiore, 34
Costo: 5 euro
Info: 051 2757711

Le chitarre sono pezzi da museo? Sì, e già da tempo… basti pensare alle pareti degli Hard Rock Cafè di tutto il mondo, tappezzate di chitarre famose, logore, firmate, trattate come reliquie e mete di veri e propri pellegrinaggi da parte dei fan. Non serve essere appassionati di chitarra rock…

La chitarra più famosa del mondo diventa materia artistica al Museo della Musica

 

 

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IN BREVE Chi: Rewind. 50 anni di Fender  Cosa: mostra  Quando: dal 16 novembre al 3 febbraio  Dove: Museo Internazionale e Biblioteca della Musica di Bologna, Strada Maggiore, 34  Costo: 5 euro  Info: 051 2757711

 

 

di Erika Gardumi

 

Le chitarre sono pezzi da museo? Sì, e già da tempo…basti pensare alle pareti degli Hard Rock Cafè di tutto il mondo, tappezzate di chitarre famose, logore, firmate, trattate come reliquie e mete di veri e propri pellegrinaggi da parte dei fan. Non serve essere appassionati di chitarra rock per riconoscere il potere simbolico di questi oggetti, il loro design semplice e aggressivo, carico di fascino ribelle. In particolare c’è lei, l’inconfondibile silohuette della Fender Stratocaster, l’emblema della chitarra elettrica, indelebilmente legata alla figura di Jimi Hendrix. Un musicista, Hendrix, che con una chitarra Fender oltre che musica faceva davvero arte, trattandola spesso come oggetto di performance: si pensi alla celebre chitarra incendiata durante un concerto. E non è stato il solo: da Pete Townshend degli Who (che – si legge nella leggenda – ha “usato e abusato di” parecchie Fender Telecaster) a Mark Knopfler dei Dire Straits, da Bruce Springsteen con la sua Fender Esquire (in copertina per Born to run) alla “my guitar gently weeps” di George Harrison.

Nessun appassionato metterebbe in dubbio che queste chitarre siano di per sé arte. Ma la mostra “Rewind. 50 anni di Fender in Italia” si è spinta molto oltre, utilizzando la chitarra come punto di partenza. Protagoniste della mostra, dal 16 novembre al 13 febbraio al Museo della Musica di Bologna, sono infatti delle autentiche Fender, customizzate e reinterpretate da ventidue artisti italiani e internazionali chiamati a dare una loro lettura del mito. Un’arte costruita sul forte significato “epico” dell’oggetto chitarra, interpretata di volta in volta con stili e linguaggi molto diversi, dalla pittura figurativa all’arte concettuale, dall’oggetto all’installazione, dalla street painting alla sound art.

“Rewind” è la seconda tappa di un viaggio che unisce Fender e arte, musica e immagini, con un occhio di riguardo all’ultimo mezzo secolo di cultura musicale e visiva italiana. Già tre anni fa il Museo della Musica di Bologna aveva ospitato la mostra-omaggio Love Me Fender, un percorso attraverso le opere di diversi artisti contemporanei chiamati a dialogare con la musica rock.

Un tuffo nella musica, quindi, e uno sguardo sull’arrivo del rock ‘n’ roll dagli Stati Uniti come importante passaggio culturale anche in Italia. Così “questa mostra propone delle suggestioni legate agli ultimi cinquantanni di storia italiana, non una loro ricostruzione. Grazie a Fender le chitarre diventano fulcro di un percorso più ampio all’interno del quale si incrociano, a tempo di rock, miti, stili di viti, ideali” ci spiega Luca Beatrice, curatore della mostra. Meglio verificare di persona per decidere se la chitarra è veramente una buona materia artistica!

La mostra è aperta dal martedì al venerdì (ore 9.30-16.00), il sabato e la domenica dalle 10.00 alle 18.30.

Segnaliamo il report di Antonio Tirelli dalla mostra: qui

15 novembre 2012

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