Beach House in concerto

Beach-House post01

Il 9 marzo all’Estragon inizia il tour italiano del duo dream pop di Baltimora

 

Beach-House post01Chi: Beach House
Cosa: live concert 
Quando: 9 marzo, ore 22.45
Dove: Estragon Club via Stalingrado, 83 Bologna  
Costo: 18 euro
Info: www.estragon.it 051 323490

di Marco Napolitano

 

Inizia all’Estragon di Bologna, sabato nove marzo, il tour italiano dei Beach House, giovane duo di Baltimora formatosi otto anni fa e ad oggi annoverato tra i più interessanti attori della scena dream pop internazionale

Il 9 marzo all’Estragon inizia il tour italiano del duo dream pop di Baltimora

 

 

Beach-House list01

 

IN BREVE Chi: Beach House  Cosa: live concert  Quando: 9 marzo, ore 22.45  Dove: Estragon Club via Stalingrado, 83 Bologna  Costo: 18 euro  Info: www.estragon.it 051 323490

 

di Marco Napolitano

 

Inizia all’Estragon di Bologna, sabato nove marzo, il tour italiano dei Beach House, giovane duo di Baltimora formatosi otto anni fa e ad oggi annoverato tra i più interessanti attori della scena dream pop internazionale. Alex Scally (chitarre e tastiere) e Victoria LeGrand (voce ed organo) progettano un leggero e trasparente edificio sonoro che si affaccia sulla spiaggia brumosa di un mare autunnale, rifugio dell’anima in cui ci si raccoglie per ascoltarsi e ricordare, non senza un filo di malinconia. Siamo ben lontani dai lidi soleggiati ed edonistici battuti da alcuni tra i campioni del pop odierno -più o meno- onirico: Washed Out, Neon Indian, Metronomy. Al contrario, il sublime ma mai cupo senso di vastità suscitato dalle vedute dei Beach House è evocato dalle linee melodiche della calda voce di Victoria LeGrand che si aprono dilatate, cadenzate, salmodianti.

L’incedere dei primi passi compiuti dal duo è infatti quello lento e tipico di uno slow-core non ancora scevro da alcune lievi asprezze nineties (Codeine, Yo La Tengo), come suggerito dal frequente uso espressivo e a tratti lo-fi della slide guitar di Alex Scally. Nei momenti in cui essa si fa ruvida e satura, e va ad amalgamarsi con i pastosi tappeti tastieristici della Legrand, ne viene un sound denso e compatto, non troppo lontano dallo shoegaze sonico/emozionale dei My Bloody Valentine (uno dei dichiarati punti di riferimento del duo) e da certa neopsichedelia à-la Galaxy 500 o di più diretta derivazione Mazzy Star.

A partire da Teen Dream, applauditissimo album del 2010, Scally e LeGrand decidono di puntare definitivamente sulla già predominante componente cristallina del loro spettro sonoro, su arrangiamenti dall’esile intelaiatura che fanno della dolcezza e di un agrodolce effetto-nostalgia l’elemento caratterizzante del loro stile (il tour si giova del supporto di Daniel Franz alla batteria, che serve a dare sostegno e vigore dinamico ai brani più intensi). Il recente Bloom conferma questo indirizzo, per quanto le atmosfere brumose appaiono gradualmente ispessirsi e inscurirsi: il piacere che ne deriva è come osservare attraverso una finestra, al riparo di un intimo abbraccio, l’incresparsi del mare sotto cieli neri.

 

07 marzo 2013

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