IN BREVE CHI: ArtRockMuseum. Suoni nuovi a Palazzo Pepoli COSA: rassegna musicale DOVE: Palazzo Pepoli, via Castiglione 8, Bologna QUANDO: dal 7 marzo al 18 aprile, tutti i giovedì alle 19.30 COSTO: ingresso gratuito
Inizia oggi, 7 marzo alle 19.30, con Her Skin, la nuova edizione di ArtRockMuseum – Suoni nuovi a Palazzo Pepoli. La rassegna musicale, consolidato appuntamento bolognese, è ideata e diretta da Pierfrancesco Pacoda e prodotta da Genus Bononiae. Musei nella città, propone anche questa volta, sette incontri-concerto, sette incursioni in altrettante realtà indie del panorama musicale italiano, ogni giovedì sera fino al 18 aprile con ingresso gratuito. Ovviamente la cornice sarà sempre la corte coperta di Palazzo Pepoli Museo della storia di Bologna, in via Castiglione 8 a Bologna.
La rassegna si basa su brevi conversazioni con gli artisti invitati, per poi trasformarsi in brevi momenti di riflessione sui brani e sul lavoro di composizione. L’atmosfera degli incontri è sempre estremamente rilassata, inoltre la vicinanza fisica ai musicisti permette al pubblico di entrare in una sfera di stretta partecipazione oltre che di ascolto profondo.
A inaugurare l’edizione 2019 di ArtRockMuseum, la giovane modenese Sara Ammendolia, in arte Her Skin. Appena vent’anni, ma una produzione musicale già molto ricca. Prima di arrivare al debut album, Find a place to sleep (uscito nel febbraio 2018), Her Skin ha scritto molte canzoni dalle chiare tinte folk, alcune delle quali risplendono nei due ep pubblicati fra il 2015 e il 2016, anch’essi per Tempura Dischi. Non solo. Dal 2016 al 2017, l’attività concertistica la porta in tour per tutta Italia, facendole condividere il palco con artisti quali Francesco Motta, Colombre, Bob Corn, Giorgio Canali, Zen Circus e Kele Okereke (Bloc Party). In Find a place to sleep, la giovane Her Skin conferma le sue doti compositive, proponendo un songbook di dieci pezzi dove atmosfere folk si sposano con sonorità essenziali, affidate alla chitarra, a pochi interventi di archi e di batteria, più qualche intromissione di banjo. Atmosfere minimali, quindi, capaci però di sostenere e favorire una voce sognante quanto incisiva nella sua sincerità, pronta a entrarti dentro e conquistarti. Her Skin ha un songwriting confidenziale, sempre in lingua inglese. Attraverso di esso crea una sorta di diario intimo, a tratti ironico altre volte quasi svagato, in cui racconta se stessa e le sue esperienze personali. Una essenzialità in musica e testi che sfiora l’aforisma, facendo centro. Questa sera la sua voce e la sua chitarra saranno accompagnate da Davide Chiari (batteria, tastiera, seconda chitarra, cori) e Davide Rossi (banjo, violoncello).
Se l’apertura di ArtRockMuseum 2019, grazie alle atmosfere che richiamano tanto Cat Power quanto Iron&Wine di Her Skin, conferma la vocazione della rassegna allo scouting, scommettendo quindi su artisti emergenti, le date successive propongono artisti con esperienze maggiormente consolidate.
È il caso della band milanese La Rappresentante di Lista, oramai al terzo album con Go Go Diva, che sarà il centro dello showcase del 14 marzo. Al suo centro l’esplosiva voce della front-woman, Veronica Lucchini.
Il trio pisano dei Campos, sarà invece ospite il 28 marzo portandosi dietro il secondo album fresco di stampa: Umani, vento e piante. La critica musicale lo ha già dipinto come uno dei dischi indie italiani più ispirati dell’anno, frutto di un profondo lavoro sul linguaggio e sul sound, che combina melodie, ritmi e atmosfere.
Il 4 aprile, giusto al termine del turbine della Fiera del libro per ragazzi, arriva Maria Antonietta. Su questa cantautrice pesarese, nelle cui composizioni scorre la frequenza del rock, ma in chiave delicata, non vi è nulla da aggiungere. Si ribadisce unicamente il suo essere una delle voci femminili più autorevoli nel panorama del nuovo cantautorato italiano. La riconferma sta tutta nel suo secondo lavoro Deluderti.
Ospite di ArtRockMuseum l’11 aprile, Cimini. Appartenente anche lui alla nuova scena cantautorale, l’artista calabrese adottato ormai da Bologna, ha avuto un ottimo riscontro con La legge di Murphy e con un 2018 in cui ha inanellato 80 concerti in giro per la penisola. Insomma, uno dei nuovi idoli della scena indipendente italiana, con un suo tratto compositivo in evoluzione. Come si intuisce nel nuovo album, Ancora meglio (Garrincha Dischi), che vede alle chitarre Lodo Guenzi de Lo stato sociale.
L’appuntamento di chiusura della rassegna è tutto casalingo. A raccontarsi e suonare, giovedì 18 aprile, saranno i bolognesi Rumba De Bodas, anche loro da poco giunti a pubblicare la terza fatica: Super Power. Prestate loro molta attenzione perché sull’eclettico mix di funk, soul e musica latina presente nelle composizioni, si innestano disco music e ska, il tutto condito da un inusitato approccio punk.
Infine, attenzione al 21 marzo. In questa data lo spazio di Palazzo Pepoli verrà riempito dalle composizioni dei tre vincitori dell’ArtRockMuseum Contest 2019. Dopo una prima fase di voto sui social, i circa cinquanta brani in concorso sono stati sottoposti all’esame della giuria di esperti presieduta da Pacoda e composta, fra gli altri, dai musicisti Rancore ed Emidio Clementi, da giornalisti e discografici. Attendiamo i nomi… e di poterli valutare insieme al pubblico.