Il locale accessibile che fa dell’inclusione la propria parola d’ordine
Chi: Associazione Farm
Cosa: L’Altro Spazio
Quando: apertura giovedì 29 ottobre 2015, ore 19:00
Dove: via Nazario Sauro 24/f
di Andrea Marino
Il politically correct negli anni ha fatto un gran numero di giri per decidere come chiamare le persone con disabilità. Divenendo, alle volte, fin troppo “corretto”…
Il locale accessibile che fa dell’inclusione la propria parola d’ordine
IN BREVE Chi: Associazione Farm Cosa: L’Altro Spazio Quando: apertura giovedì 29 ottobre 2015, ore 19:00 Dove: via Nazario Sauro 24/f Info: Sito L’Altro Spazio
di Andrea Marino
Il politically correct negli anni ha fatto un gran numero di giri per decidere come chiamare le persone con disabilità. Divenendo, alle volte, fin troppo “corretto”. Emblematico il caso delle persone sorde, la cui associazione di riferimento si chiama “Ente Nazionale Sordi“, piuttosto che “Ente Nazionale Non Udenti”. Per la serie, è doveroso essere sempre rispettosi nei confronti di tutti, ma bisogna anche chiamare le cose col proprio nome. Le parole aiutano a indirizzare il comportamento e quindi è bene sceglierle con cura, ma difficilmente possono fare tutto il lavoro. Le persone sorde o con disabilità di vario genere sono in primo luogo persone ed è partendo da lì che inizia l’inclusione.
Deve esserci un pensiero del genere, credo, dietro l’affermazione di Nunzia Vannuccini “si è inabili perché è il mondo intorno a noi che non è accessibile”. Vannuccini è la presidente dell’Associazione Farm, realtà che ha ideato e costruito il primo locale a misura delle persone con disabilità, L’Altro Spazio, in via Nazario Sauro 24/f. Dalla prospettiva della fruizione, dato il programma di cene al buio, le mappe tattili date all’entrata a ciechi e ipovedenti, gli spazi ampi adatti a una carrozzina e le performance artistiche pensate anche per le persone sorde. Ma L’Altro Spazio è a misura di disabile anche dal punto di vista lavorativo: il bancone infatti è particolare e ribassato, in modo che anche chi è in sedia a rotelle possa lavorarci, e sono diversi i ragazzi con disabilità che ci lavorano dentro. Il lavoro, alla fine, resta uno dei modi migliori per realizzare l’inclusione, per chiunque.
Tra le anime del progetto de L’Altro Spazio troviamo Jascha Blume, artista visivo e filmmaker olandese, che oltre a essere molto apprezzato a livello internazionale è in grado di comprendere e spiegare dall’interno alcune tematiche, data la sua sordità. Sarà affidata a lui la gestione dei filoni tematici che animeranno il locale a cadenza trimestrale. Il primo tema, intitolato “Nobody Land”, verterà sulle terre di nessuno, come i territori di mezzo tra due stati belligeranti.
L’inclusione a cui mira l’associazione Farm si esprimerà anche attraverso una serie di corsi, riuniti sotto il cappello de L’Altra Scuola coordinata da Santa Vannuccini. Si insegneranno i fondamenti del linguaggio dei segni e della lettura Braille ma ci saranno anche corsi di avvicinamento all’informatica per persone anziane e tante lezioni di lingua e cultura straniera (si va dal cinese e giapponese alle lingue europee) a cura di madrelingua. Completano questa ricchissima offerta le performance e i corsi teatrali di Leggere Strutture.
L’apertura è prevista per oggi, giovedì 29 ottobre alle 19.