Al cinema Lumière per ricordare il poeta Tonino Guerra
Titolo: Amarcord
Regista: Federico Fellini
Soggetto e sceneggiatura: Federico Fellini e Tonino Guerra
Quando: 28 e 29 marzo, ore 20:30 e 22:30
Dove: Cinema Lumière, via Azzo Gardino 65, Bologna
Costo: da 3,50 a 6 euro
Info: 0512194820
Pochi giorni fa ci ha lasciato Tonino Guerra. Un altro grande che se ne va in questo anno funesto. La cosa apprezzabile è che la Cineteca abbia deciso di ricordarlo diversamente da come hanno fatto altri che richiamavano essenzialmente al suo aver partecipato a uno spot televisivo negli ultimi anni di vita.
Al cinema Lumière per ricordare il poeta Tonino Guerra
Titolo: Amarcord Regista: Federico Fellini Quando: 28 e 29 marzo, ore 20:30 e 22:30 Soggetto e Sceneggiatura: Federico Fellini e Tonino Guerra Dove: Cinema Lumière, via Riva di Reno 72, Bologna Costo: da 3,5 a 6 euro Info: 0512194820
di Andrea Marino
Pochi giorni fa ci ha lasciato Tonino Guerra. Un altro grande che se ne va in questo anno funesto. La cosa apprezzabile è che la Cineteca abbia deciso di ricordarlo diversamente da come hanno fatto altri che richiamavano essenzialmente al suo aver partecipato a uno spot televisivo negli ultimi anni di vita. Il ricordo della Cineteca è dei più gradevoli, con una delle opere che più rispecchiano l’animo e la poetica di Tonino Guerra.
Lo si celebra con la proiezione, mercoledì e giovedì, di Amarcord. La pellicola che racconta l’Italia e in particolare la Romagna cui Guerra era così legato e affezionato. Si celebra il dialetto e il Paese (e anche il paese, con la ‘p’ minuscola): si narra un periodo storico, quello del fascismo, con alcune delle sue atrocità, ma soprattutto si raccontano le persone che animavano e vivono in quella regione.
Il film di Fellini prende spunto dalle vicende di un amico d’infanzia del regista. Il centro dell’opera, però, non è un protagonista, ma la terra stessa e gli incredibili personaggi di un mondo che Fellini ha saputo sviluppare in tanti film. Le atmosfere oniriche sono uno degli elementi che contraddistinguono il suo cinema: suoni di fanfara che viene da lontano, pavoni sulla neve, nebbie da cui emergono gli eventi, enormi seni nudi. Questo e molto altro è Amarcord.
A fare da contraltare al paese e ai luoghi: i caratteri che sembrano quasi usciti dalla commedia dell’arte. Questi sono il film: le vicende frammentate di una Gradisca o di una Volpina, per dirne solo un paio, vanno a ricomporre il vero succo della narrazione zeppa di persone, in un’unità corale che sembrava non potesse mai ricongiungersi, fino all’ultimo. Sono gli animi e le vite della gente comune che popola le storie di Fellini e incarna lo spirito del poeta Tonino Guerra.
Oggi (28 marzo) e domani il film è riproposto al cinema, per chi ha la fortuna di non aver ancora visto questa gemma del cinema italiano e chi ha solo voglia di lasciarsi andare a un “ricordo amaro”.