Il folksinger icona di una generazione negli scatti di tre fotografi d’eccezione
Chi: Bob Dylan
Cosa: mostra fotografica “Bob Dylan: like a rolling stone”
Dove: Galleria Ono Arte, via Santa Margherita 10, Bologna
Quando: dal 14 maggio al 13 giugno 2015
Costo: ingresso gratuito
Info: sito Ono Arte
di Erika Gardumi
Da sconosciuto menestrello di campagna a voce dell’impegno sociale e civile di un’intera generazione. Bob Dylan, all’anagrafe…
Il folksinger icona di una generazione negli scatti di tre fotografi d’eccezione
IN BREVE Chi: Bob Dylan Cosa: mostra fotografica “Bob Dylan: like a rolling stone” Dove: Galleria Ono Arte, via Santa Margherita 10, Bologna Quando: dal 14 maggio al 13 giugno 2015 Costo: ingresso gratuito Info: sito Ono Arte Ph: © Barry Feinstein
di Erika Gardumi
Da sconosciuto menestrello di campagna a voce dell’impegno sociale e civile di un’intera generazione. Bob Dylan, all’anagrafe Robert Zimmerman, è stato capace di appoggiare quella voce inconfondibile su accordi e riff diventati culto della musica folk rock.
Non alla sua voce ma alla sua immagine, altrettanto riconoscibile e iconica, la ONO arte contemporanea dedica dal 14 maggio una retrospettiva fotografica dal titolo Bob Dylan: “LIKE A ROLLING STONE”, un viaggio che ripercorre i primi anni della carriera del folksinger attraverso le immagini di tre fra i più importanti fotografi che lo hanno immortalato: Barry Feinstein, le cui opere sono presentate per la prima volta in Italia, Joe Alper e Tony Frank. A questi si aggiungono le opere grafiche di Bob Masse, che lavorò alle locandine dei primi concerti di Dylan, quando ancora era pressoché sconosciuto.
Come tornare agli albori di una storia musicale tra le più intense (Never Ending Tour, lo chiamano adesso) e significative di sempre. Cinquant’anni fa veniva pubblicata nel disco Highway 61 Revisited “Like a Rolling Stone”, la canzone che, con i suoi cinquanta versi della stesura iniziale, cambiò le regole della composizione della musica popolare. Le prime canzoni di protesta sociale che Dylan compose furono talmente incisive da proiettarlo, dallo sconosciuto ragazzo di campagna quale era, a “paladino” dei diritti sociali. Dylan suonò con l’allora compagna Joan Baez alla March on Washington for Jobs and Freedom del 28 agosto 1963 durante la quale poté assistere al discorso di Martin Luther King Jr. nel quale pronunciò lo storico “I Have a Dream“, che il cantante accrediterà come passaggio fondante del proprio pensiero.
Le circa 30 foto in mostra ripercorrono i primi anni della carriera di Dylan, dai concerti al Caffè Lena – una storica Coffe House nello stato di New York -, in cui presentava sul palco le prime canzoni di protesta fino alla svolta elettrica che, pur alienandogli numerosi fan della prima ora, lo farà assurgere a figura chiave della scena musicale e culturale di quel periodo. Tra gli scatti presentati per la prima volta in Italia quelli di Barry Feinstein relativi al secondo tour inglese, considerato da molti non solo il miglior live di Bob Dylan ma con ogni probabilità uno dei migliori della storia della musica popolare contemporanea.
La mostra inaugura giovedì 14 maggio alle 18.30. In occasione della mostra, la Fondazione Cineteca di Bologna organizzerà, il 27 maggio, alle ore 21.30, la proiezione della bio pic su Dylan No direction Home (Scorsese; 2005; 208″). Ai nostri lettori consiglio anche l’enigmatico Io non sono qui (Todd Haynes, 2007), un film capace di restituire le sfaccettature del mito e dell’uomo Bob Dylan in un’incredibile camouflage di Cate Blanchett.
La mostra, realizzata con il patrocinio del Comune di Bologna, Fondazione Cineteca di Bologna, Consolato Americano di Firenze, sarà aperta fino al 13 giugno con i seguenti orari: martedì, mercoledì e giovedì 10 – 13 e 15 – 19.30, venerdì e sabato 10 – 13 e 15 – 21.30.