Al Museo d’Arte Moderna di Bologna dal 23 settembre al 19 ottobre, in corrispondenza con il Cersaie
Cosa: mostre di design “do ut do” e “Massimo Iosa Ghini Works”
Quando: dal 23 settembre al 19 ottobre 2014
Dove: MAMbo, via Don Minzoni 14, Bologna
di Redazione
In concomitanza con in Cersaie il MAMbo ospita, da martedì 23 settembre a domenica 19 ottobre, due mostre dedicate al design, che aprono la nuova…
Al Museo d’Arte Moderna di Bologna dal 23 settembre al 19 ottobre, in corrispondenza con il Cersaie
IN BREVE Cosa: mostre di design “do ut do” e “Massimo Iosa Ghini Works” Quando: dal 23 settembre al 19 ottobre 2014 Dove: MAMbo, via Don Minzoni 14, Bologna Info: mambo-bologna.org
di Redazione
In concomitanza con in Cersaie il MAMbo ospita, da martedì 23 settembre a domenica 19 ottobre, due mostre dedicate al design, che aprono la nuova stagione espositiva. La prima è la personale dell’architetto e designer Massimo Iosa Ghini, la seconda, “do ut do”, raccoglie le produzioni di una cinquantina di maestri del design e dell’architettura.
La monografica dedicata a Massimo Iosa Ghini ricostruisce il suo lavoro a partire dagli anni ’80, e offre un ricco percorso diviso per aree tematiche. La sezione “Disegnare” apre con la partecipazione al fermento culturale bolognese dei primi Ottanta, esponendo disegni realizzati per pubblicazioni storiche come Frigidaire e Alter Linus. La seconda sezione, “Innovare”, si focalizza sulle avanguardie del design, con la fondazione del gruppo Bolidismo e la collaborazione con il gruppo Memphis. “Parlare con il mondo” presenta realizzazioni per committenti stranieri quali IBM, BMW e Duravit in Germania, Silhouette Modellbrillen in Austria e Yamagiwa in Giappone, mentre “Interpretare” rappresentata l’italianità e la collaborazione con importanti gruppi internazionali quali Ferrari, Alitalia, Kiko e Iris Ceramica. L’esposizione si chiude con la sezione “Sostenibile ma bello”, concentrata in particolare sulla tecnologia a LED a risparmio energetico.
La seconda mostra, do ut do (nome inventato da Alessando Bergonzoni), arriva al MAMbo dopo il MAXXI di Roma e il MADRE di Napoli. Da Daniel Libeskind ad Alessandro Mendini, da Richard Meier a Odile Decq, sono più di cinquanta le firme del design e dell’architettura che si cimentano nella creazione di oggetti con valore d’uso. Do ut do è legato a un progetto benefico biennale ideato a sostegno della Fondazione Hospice Seràgnoli Onlus, organizzazione non-profit che dal 2002 opera nel campo dell’assistenza, formazione, ricerca e divulgazione della cultura delle cure palliative.