La Festa delle Acque è la personale di Andrea Bruno allo Spazio Elastico
Chi: Andrea Bruno
Cosa: La Festa delle Acque, personale
Quando: dal 17 gennaio 2014 all’1 febbraio 2014, dal martedì al sabato, dalle 16.00 alle 20.00
Dove: Elastico, via Porta Nova 12, Bologna
di Andrea Marino
Dal fumetto all’arte. Molti disegnatori di fumetti non reagirebbero bene sentendo un’espressione di questo tipo. Ma tant’è: il fumetto è spesso considerato, a torto, un’arte minore. Gli artisti visivi di oggi spesso hanno molto in comune con…
La Festa delle Acque è la mostra di Andrea Bruno allo Spazio Elastico
IN BREVE Chi: Andrea Bruno Cosa: La Festa delle Acque, personale Quando: dal 17 gennaio 2014 all’1 febbraio 2014, dal martedì al sabato, dalle 16.00 alle 20.00 Dove: Elastico, via Porta Nova 12, Bologna Info: Elastico, Andrea Bruno
di Andrea Marino
Dal fumetto all’arte. Molti disegnatori di fumetti non reagirebbero bene sentendo un’espressione di questo tipo. Ma tant’è: il fumetto è spesso considerato, a torto, un’arte minore. Gli artisti visivi di oggi spesso hanno molto in comune con la tecnica fumettistica. In questo caso, poi, non c’è nemmeno bisogno di andare a cercare molto in profondità, dato che Andrea Bruno come prima occupazione ha proprio quella di illustratore e fumettista, appunto.
In occasione di ArteFiera, Bruno fa il salto di genere portando all’Elastico Studio in via Porta Nova 14, dal 17 gennaio all’1 febbraio, la personale intitolata “La Festa delle Acque”. Bruno, comunque, rimane fedele alla sua impostazione artistica: pur lavorando su dimensioni ben maggiori di quelle usuali, mantiene il suo tratto asciutto anche se vagamente decadentista.
La mostra porta a Bologna l’immaginario creato da Bruno per l’ultimo libro, Biblioteca Onirica. Il bianco e nero e la china su carta di questi lavori tendono a prediligere i contrasti forti, senza troppe sfumature, lasciandosi anche andare a descrizioni ambientali fatte di desolazione scarna. Sono molti gli spazi scuri, come vuoti, mentre quelli pieni lo sono di acque calme, palazzi abbandonati, auto galleggianti, bambini con lo sguardo assente. Nonostante l’ambiente sappia di post-atomico, l’atmosfera non è banalmente triste: vige piuttosto uno straniamento che è propriamente onirico, il che rende le immagini tanto più interessanti nel loro essere non immediatamente catalogabili.
Ecco una gallery per farvi una prima idea della mostra
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