La mostra sui fantasmi dell’est Europa dal 24 gennaio al Museo civico Archeologico
Cosa: mostra “Il piedistallo vuoto. Fantasmi dall’Est Europa”
Quando: 24 gennaio – 16 marzo 2014
Dove: Museo Civico Archeologico, via dell’Archiginnasio 2 – Bologna
di Erika Gardumi
Quando – dopo decenni di potere – ad essere rimosso dal piedistallo non è un dittatore bensì un’intera ideologia che trascina con sé un mondo…
La mostra sui fantasmi dell’est Europa dal 24 gennaio al Museo civico Archeologico
IN BREVE Cosa: mostra “Il piedistallo vuoto” Quando: 24 gennaio – 16 marzo 2014 Dove: Museo Civico Archeologico, via dell’Archiginnasio 2 – Bologna
di Erika Gardumi
Quando – dopo decenni di potere – ad essere rimosso dal piedistallo non è un dittatore bensì un’intera ideologia che trascina con sé un mondo, il vuoto lasciato dalla sua caduta è totale, immobilizzante, senza riparo.
Su cosa abbia colmato il vuoto lasciato dal crollo dell’Unione Sovietica si è detto tanto e in tanti hanno cercato di dare risposte. E tra i tanti anche l’Arte è stata chiamata a dare la sua interpretazione, in maniera più vivida attraverso gli occhi degli artisti dell’Europa dell’Est e dell’ex URSS che hanno vissuto il declino, la spaccatura, il dissolvimento – ma anche l’eredità – del Patto di Varsavia.
Un tema perfetto per ArteFiera, che anche in questa edizione 2014 si propone, assieme al Comune di Bologna, di inserire la riflessione sul contemporaneo in luoghi dedicati normalmente ad un passato più remoto. E’ il caso del Museo Civico Archeologico, che a partire dal 24 gennaio ospiterà la mostra “Il piedistallo vuoto. Fantasmi dall’Est Europa“, un’esposizione che racconta l’area post-sovietica contemporanea offrendo in 100 opere di oltre 40 artisti di 20 Paesi del blocco sovietico e dell’ex URSS una rielaborazione artistica del lascito di un’era e del vuoto provocato dalla sua scomparsa.
A vent’anni anni di distanza vengono messi in mostra video, performances, installazioni, fotografie, disegni e lavori pittorici sia degli artisti che non hanno trovato spazio nella cultura socialista – come Ilya Kabakov o Vyatscheslav Akhunov – sia della nuova generazione che ha ricevuto riconoscimenti internazionali, come David Maljkovic o Roman Ondak, senza dimenticare Marina Abramovic.
Il Piedistallo vuoto si configura come un viaggio lungo coordinate temporali che partono dagli anni Settanta e arrivano fino ad oggi, addensandosi attorno alle due date rilevanti del 1989, crollo del muro di Berlino, e del 1991, dissoluzione dell’URSS e del Patto di Varsavia. Non una mostra sulla nostalgia del passato, spiega il curatore Marco Scotini, ma uno sguardo su quanto ancora esiste in quell’area e su tutte le sue potenzialità.
L’esposizione Il piedistallo vuoto. Fantasmi dall’Est Europa sarà ospitata presso il Museo civico dal 24 gennaio al 16 marzo 2014 con i seguenti orari: martedì – domenica ore 10.00 – 18.30 e apertura straordinaria lunedì 27 gennaio in concomitanza con l’inizio di ArteFiera.
07 gennaio 2013