Riflessioni a caldo sul concerto di Suz e sul RoBOt

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La Sala del Podestà si riempie di riff elettronici e riverberi onomatopeici

 

suz-listChi: Suz + Humanizing String Quartet + Alessio Manna + Ezra
Cosa:
RoBOt 6
Dove: Palazzo Re Enzo, Bologna
Quando: 5 ottobre 2013

di Francesca Bartoli

 

Una città accogliente, da sempre e per vocazione. Un festival che quando è nato era quasi un azzardo, ma che crescendo di anno in anno è diventato un insieme di eventi sold out e di line up ormai ai vertici assoluti nazionali…

La Sala del Podestà si riempie di riff elettronici e riverberi onomatopeici

 

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IN BREVE Chi: Suz + Humanizing String Quartet + Alessio Manna + Ezra Cosa: RoBOt 6 Dove: Palazzo Re Enzo, Bologna Quando: 5 ottobre 2013

 

di Francesca Bartoli

 

Una città accogliente, da sempre e per vocazione. Un festival che quando è nato era quasi un azzardo, ma che crescendo di anno in anno è diventato un insieme di eventi sold out e di line up ormai ai vertici assoluti nazionali (e non solo nazionali). Un insieme di location dal fascino incredibile (Palazzo Re Enzo, labirintico palazzo medievale davanti alla statua del Nettuno) o dalla storia decisiva nei crocevia del clubbing italiano (Link) o semplicemente coraggiosa e fuori dagli schemi (TPO). Per 3 giorni Bologna diventa una piccola Berlino votata alla musica elettronica nelle sue molte sfaccettature, grazie al RoBOt Festival (Bologna 2-5 ottobre), alla sua sesta edizione, organizzato da SHAPE in collaborazione con il Comune di Bologna e la Fondazione del Monte.

Nell’ultima serata, quella di sabato 5 ottobre il primo live nella storica Sala del Podestà di Palazzo Re Enzo, con il compito di scaldare il pubblico e l’atmosfera, è affidato a SUZ (pagina facebook) che propone alcuni brani estratti dal suo ultimo album, “One is Crowd”, uscito il 31 gennaio di quest’anno per la torinese No.Mad Records. La cantante bolognese si presenta in una specialissima versione live arricchita dalla presenza dello Humanizer String Quartet, oltre ai soliti fedeli collaboratori Alessio Manna (tra i più grandi bassisti italiani, storico membro di Casino Royale e Isola Posse All Stars) ed Ezra, da un ensemble composto da Bruno Briscik (violoncello), Daniela Caschetto (violoncello), Luca Scarrone (contrabbasso) e Diana Tizzani (violino). Questo inedito live, presentato in anteprima per roBOt06, nasce da un’idea di Alessio “Manna Man” Argenteri, autore dei nuovi arrangiamenti sempre insieme ad Ezra.

Una voce intensa e piena quella di Susanna La Polla, in arte Suz, che risente di influenze profondamente black, non solo soul o hip-hop, ma di quelle vocalità giamaicane già largamente utilizzate nel Bristol sound anni ’90. Ascoltando il live è impossibile non fare un salto indietro nel tempo, e in un batter d’occhio tornano alla mente quella meraviglia che erano i Massive Attack, Tricky, Martina Topley-Bird o i Moloko.

Bastano un paio di canzoni perché Suz inizi a sentirsi davvero a suo agio sul palco, ma non dovrebbe stupire, la ragazza non è l’ultima arrivata: qualcuno la ricorderà ad accompagnare uno dei pionieri del reggae italiano, Papa Ricky, o con la punk band Sushi à la Suntory, insieme a Riccardo Pedrini. Una cosa è certa: Suz non è un’artista improvvisata, e ha fatto il suo bel percorso prima di arrivare su questo palco (come su tanti altri). Nel fluire del concerto le sonorità si mescolano, i generi si confondono e la base si costruisce intorno al canto, talvolta lo domina, spesso lo amplifica, altre volte si lascia ammansire per poi rilanciarsi in riff elettronici e riverberi onomatopeici. Gli archi fanno la loro parte rendendo il suono più ampio, acuto. Il riverbero riempie la grande sala illuminata dai neon blu e rosa. Il concerto è anche una nuova occasione per vedere come la musicista possa re-inventare il suo messaggio giocando fra suoni e pause, immagini e oscurità, presupposti fondamentali per quel suo personalissimo suono contemporaneo costruito attraverso il dialogo fra musiche diverse. Oggi quelle atmosfere ritornano rilanciate attraverso la nuova dimensione del suono “classico” che insegue la frontiera sonora virtuale.

L’occasione offerta al Robot è quindi anche un ritorno all’origine del trip hop. Una ricerca sonora basata sul recupero di sonorità lo-fi e basi retro, e soprattutto sull’uso di strumenti come gli archi – che nel particolare contesto della sala affrescata del Podestà ricordano l’assenza di confini anche temporali della musica.
Gioca in casa Suz ma si capisce che sono i contesti internazionali quelli dove merita di stare. Glielo auguriamo.

Per chi se lo fosse perso:

7 ottobre 2013

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