BilBOlBul, torna la mostra del fumetto di Bologna

Grande festa per i suoi quindici anni, e per i venti del graphic novel in Italia

Cosa: BilBOlBul Festival internazionale del fumetto Dove: Vari luoghi a Bologna Quando: 3-5 dicembre Ingresso: gratuito Informazioni e programma: bilbolbul.net immagine: “Da Sola” di Percy Bertolini

Abbiamo atteso, e tanto, ma finalmente ci siamo. Torna BilBOlBul, Festival Internazionale di fumetto e rimette al centro Bologna con mostre, convegni e incontri che ravvivano il rapporto sempre fertile fra questa città e il fumetto.

Dal 3 al 5 dicembre, il capoluogo felsineo ospiterà le varie manifestazioni che compongono questa nuova edizione del Festival, annunciata come ricchissima e tutta in presenza. Una edizione importante, visto che segna i quindici anni di vita per BilBOlBul, tutti sempre con il cuore lanciato oltre l’ostacolo, sempre guardando al nuovo di questa forma d’arte ma senza mai scordare il passato.

Edizione 2021 che l’Associazione Hamelin, organizzatrice di BilBOlBul, ha voluto mettere in parallelo con i vent’anni (briciola più, briciola meno) dall’arrivo del graphic novel in Italia. Questo grazie a realtà editoriali quali Coconino Press, Phoenix, Kappa Edizioni, Black Velvet, PuntoZero e forse altre ancora.

Luogo di nascita del fenomeno? Ma ça va sans dire: Bologna.

Tre “ricorrenze” che non potevano passare sotto silenzio e che vengono colte tutte insieme nel convegno Ieri, oggi, domani: 20 anni di graphic novel in Italia ospitato il 2 dicembre dall’Accademia di Belle Arti di Bologna a partire dalle ore 9. Una giornata intera in cui alcuni tra i più affermati autori del panorama fumettistico italiano e internazionale (fra di essi Igort, Vanna Vinci, David B., Fumettibrutti e Paolo Bacilieri, ma anche Sara Colaone, Otto Gabos, Onofrio Catacchio, Gianluca Costantini) intersecheranno le loro riflessioni con quelle di esperti del settore sull’impatto che il media fumetto ha avuto ed ha sul panorama editoriale, sull’immaginario dei lettori, ma anche sulle abitudini di lettura.

Insomma un primo, importante tassello rispetto a quanto BilBOlBul intende portare avanti quest’anno. La posizione è necessariamente interlocutoria. Fortunatamente, diremmo.

Ma, per una edizione che vuole fare il punto sul fumetto, guardare al passato per arrivare al futuro di quest’arte seriale, le danze iniziano oggi con l’apertura delle 24 mostre sparse fra musei, locali, gallerie e negozi (più presentazioni) proposte dal cartellone del BilBOlBul Off, la rassegna parallela al cartellone principale del Festival.

Segnaliamo fior da fiore, partendo con l’inaugurazione alle 18 della mostra Scusa Grazie Prego di Kalina Muhova, negli spazi della libreria La Confraternita dell’Uva Libreria Café Wine Bar (via Cartoleria 20/b). A essere esposte sono le tavole originali degli omonimi fumetti della Muhova, pubblicati da RULEZ.

Un’ora dopo, altra mostra, ma negli spazi di Maison Ventidue (via Miramonte 4). Qui, fino al 19 dicembre, saranno ospitate le tavole originali di Percy Bertolini tratte dal suo Da sola (Diabolo Edizioni) e si offrirà un percorso immersivo che unisce musica e fumetto. Se poi si vuole approfondire, l’autrice parlerà del suo lavoro alle 21 insieme a Émilie Gleason venerdì 3 dicembre presso DAS (via del Porto 11/2).

Sempre alle 18 inaugura la piccola mostra Se non disegni non disegnerai, che Federica Ferraro ha allestito negli spazi di Trame Libreria Bookshop (via Goito 3/c), visitabile secondo gli orari della libreria fino al 10 dicembre.

Altra mostra da non mancare, con inaugurazione alle 19.30, è Bar Dandy. Qui i protagonisti sono Martina Sarritzu e Miguel Vila, dentro lo spazio allestito da Canicola presso la Casa del Custode al Parco della Montagnola (via Irnerio, 2/3). Alle pareti, le immagini di Sarritzu vanno in parallelo con le tavole di Padovaland e Fiordilatte di Vila, Gran Guinigi 2021 come miglior esordio, e del suo ultimo libro. Peccato che anche questa mostra si possa visitare solo fino al 10 dicembre.

Infine più di un passaggio è da fare al MAMbo-Museo d’Arte Moderna di Bologna (via Don Minzoni, 14) nei cui spazi viene ospitata fino al 9 gennaio la collettiva A.M.A.R.E..

Il titolo e il materiale esposto vengono dall’omonima antologia pubblicata dalla casa editrice Canicola e così le autrici Eliana Albertini, Martina Sarritzu, Roberta Scomparsa, Alice Socal e Amanda Vähämäki. Tutte raccontano con un piglio nuovo, ma sempre molto ficcante, la storia di ragazze e ragazzi colti nel passaggio della shadow line verso l’età adulta, in una società ancora troppo vincolata a stereotipi di genere.

Tutte le mostre che confluiscono in BilBOlBul Off sono visibili attraverso la pagina del sito del Festival a questo link.

Tornando al programma del Festival vero e proprio, spicca come elemento imperdibile il trait d’union fra passato e futuro effettuato dalla mostra Invisible Lines. Landscapes, borders, revelations, che inaugura il 3 dicembre alle 18 (si apre regolarmente poi dal 4 e fino al 21 dicembre), sempre negli spazi dell’Accademia di Belle arti.

A esporre 12 artisti sotto i trent’anni, selezionati su una rosa di quattrocento nomi e provenienti da tutta eEuropa. Il loro viaggio di formazione li ha portati in Italia, Francia e Repubblica Ceca, luoghi dove hanno lavorato sotto la guida di tre maestri, quali Stefano Ricci, Juraj Horváth e Yvan Alagbé, con il proposito ambizioso di disegnare l’invisibile, in ogni sua declinazione. Quindi i segni che il tempo e l’uomo incide sul paesaggio, le migrazioni, il senso del confine, ma anche il mistero insito nel quotidiano.

Anche se le liste di nomi non danno il senso delle opere, troverete esposti i lavori di Clara Chotil, Omar Cheikh, Bim Eriksson, Lode Herregods, Lucie Lučanská, Katarzyna Miechowicz, Mia Oberländer, Lisa Ottenburgh, Elena Pagliani, Léopold Prudon, Marco Quadri, Barbora Satranská. Segnateveli, perché saranno presenti in varie altre situazioni del Festival.

Dimenticavo: il progetto è stato co-finanziato dal Programma Europa Creativa dell’Unione Europea.

Fra gli incontri denominati Ritratti d’autore da segnalare il 5 dicembre alle 14 quello con Gabriella Giandelli ovvero una delle più importanti fumettiste italiane. Un appuntamento ospitato sempre da DAS Dispositivo Arti Sperimentali, in cui l’artista racconterà del suo lavoro interamente focalizzato sulla dimensione dell’assenza e della solitudine, quindi sull’implacabile scorrere del tempo.

Per quanto riguarda altri incontri attorno al fumetto, si preannuncia molto interessante Ti sei trovato un lavoro vero?, il 3 dicembre alle ore 11 al DAS, a cura di MeFu-Mestieri del Fumetto. L’associazione, nata nel 2020 per indagare la situazione economica di chi crea fumetti in Italia, cercherà di fare il punto sulle reali condizioni dei disegnatori e degli sceneggiatori di fumetti oggi in Italia.

Stesso giorno, stessa sede, ma alle 17.30, con All critics are bastards arriverà un secondo momento di riflessione. I creatori del Premio della Critica di Fumetto “Cubo Bellingeri” Andrea Benei, Matteo Contin e Virginia Tonfoni dialogheranno con Vittorio Giacopini cercando di fissare le caratteristiche imprescindibili per una buona critica letteraria che parli di questo media.

Incontri forse più importanti delle mostre, quelli segnalati. A cui aggiungere, il 5 dicembre (10.30, Accademia di Belle Arti), Fumetti del mondo. È un incontro importante perché l’ospite è Paul Gravett, fra i maggiori critici europei di fumetto. Gravett cercherà di raccontare quali siano, oggi, le tendenze più interessanti nel campo della Nona arte.

Non potendo segnalare tutto quanto offre la quindicesima edizione di BilBOlBul, chiudiamo segnalandovi una mostra.

Anche su questa si puntano molte delle nostre aspettative.

Bloccata nel 2020 a causa della pandemia che tutti ci ha prostrato e ci prostra, finalmente si potranno ammirare i lavori di Émilie Gleason, Rikke Villadsen, Nicoz Balboa e Alice Socal. Le quattro artiste sono il cuore e l’anima della collettiva Prendere posizione. Il corpo sulla pagina promossa dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e da essa ospitata negli spazi di via delle Donzelle 2.

La mostra propone una variegata riflessione sulla rappresentazione del corpo umano, in quanto motore ed essenza di tutte le storie a fumetti. Ognuna delle artiste, da prospettive e stili differenti, rappresenta il corpo in quanto simbolo di erotismo, di comicità di non conformità e di politicità, così da poter immaginare futuri desiderabili o distopici, così da riscrivere i generi letterari.

Da questa collettiva nasce anche un libro, Prendere posizione, curato sempre da Hamelin, che è un approfondimento necessario per meglio entrare nel percorso espositivo e che trova spazio nei bookshop del Festival.

La mostra, che apre sabato 4 dicembre alle ore 11, resterà aperta fino al 5 gennaio 2022.

Sarà veramente una festa grande, questo BilBOlBul!

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