Cosa: “Quello che c’era una volta”, recensione del libro illustrato e invito al party virtuale Quando: 8 settembre 2020, ore 18.00 Editore: Studio Rebigo
È un party virtuale – come è obbligo in questo anno bisesto e malefico – quello che viene lanciato oggi, martedì 8 settembre, alle 18 dal genovese Studio Rebigo in sostegno dell’illustrato Quello che c’era una volta. Fiabe e racconti all’epoca dei cambiamenti climatici. Ideato dai sette illustratori che compongono lo studio, vi si può accedere attraverso gli indirizzi Facebook e Instagram dello Studio Rebigo.
Studio Rebigo non è nuovo a promuovere campagne di crowdfunding per i suoi progetti grafici, ma questa volta è interessante che lo sforzo sia indirizzato verso un libro che vuole sensibilizzare il lettore sugli stravolgimenti climatici che ci stanno colpendo e di cui siamo causa. Il volume raccoglie ventitré storie classiche, per ragazzi e non, collocate in un prossimo futuro possibile. I sette illustratori che compongono Rebigo lo hanno concepito partendo dal presupposto che non è possibile tramandare una storia così come l’abbiamo conosciuta, se quanto le ha dato forma non esiste più.
Per dire, se Pinocchio fosse ambientato in un mondo dove gli alberi non esistono più, Collodi non ci si metterebbe nemmeno a scrivere la storia del burattino più famoso al mondo. E Daniel Defoe, in che modo avrebbe scritto Robinson Crusoe, sapendo che il suo naufrago sarebbe approdato su un’isola di rifiuti plastici grande tre volte la Francia?
Avvalendosi della collaborazione tecnico-scientifica del naturalista Francesco Martinelli (National Geographic), Rebigo ha selezionato le narrazioni lavorando a largo raggio. Si va da La sirenetta a Moby Dick a Il libro della giungla a Tre uomini in barca a Il fagiolo magico al Barone rampante e così via.
Come detto, le storie vengono rivisitate (quasi “ristrutturate”) dando loro una nuova veste, che le porta più vicine ai nostri giorni. Un simile lavoro porta a smontarle nella loro graniticità di classici, proprio perché punta a indicarne la (im)possibile sostenibilità se nel possibile futuro prossimo la Terra non potesse più offrire gli elementi che le fondano. A leggerle in modo consecutivo, le storie raccolte nel volume danno così vita a una visione “allegramente catastrofista”, per dirla con Martinelli.
Divise nei quattro capitoli che compongono tematicamente il volume (i titoli: Deforestazione, Inquinamento da plastica, Riscaldamento globale, Urbanizzazione), sono tutte accompagnate da una illustrazione con stampa in bicromia, che permette agli stili degli autori di amalgamarsi al meglio e di dar vita ad un prodotto eterogeneo ma coerente.
Alla fine di ogni capitolo sono state inserite alcune infografiche, che offrono varie informazioni scientifiche per dare ai lettori input utili ad approfondire i temi ecologisti. In coda al volume, inoltre, sono stati inseriti una serie di indirizzi web utili a questo scopo.
Per creare maggiore movimento nell’illustrato, fra le sue pagine sono inseriti alcuni quartini in formato A6. La loro presenza rende interattive le immagini e svela di volta in volta una serie di dettagli, creando una sorta di racconto nel racconto.
Il party virtuale, dopo che il progetto è stato ospitato su Produzioni dal Basso, rappresenta un primo momento per raccontare il libro verso un pubblico più ampio. Pubblico necessario a completare con la pubblicazione questo progetto partito nel 2019. Il crowdfunding attivato si pone come obiettivo di raccogliere settemila euro entro la fine di ottobre 2020.
Il party permetterà a chiunque si colleghi con le pagine Facebook e Instagram dello Studio Rebigo di interagire con gli illustratori che hanno partecipato al progetto. I sette saranno pronti a rispondere a ogni curiosità e a spiegare il progetto in ogni sua piega. Verranno anche indicate in dettaglio le “ricompense”, molto ricche e interessanti, per chi sosterrà la stampa del libro. A fine crowdfunding, il volume contenente i ventitré “cortocircuiti narrativi” sarà disponibile online e verrà distribuito presso le principali librerie indipendenti.
Ma a chi si rivolge Quello che c’era una volta? Ai ragazzini? Forse, ma non solo. Di sicuro a tutti coloro che si muovono per salvaguardare il futuro del nostro pianeta. È perciò un illustrato che può passare di mano in mano, come nella migliore tradizione degli illustrati. Sfogliato dai più piccoli, può diventare uno strumento di sensibilizzazione nelle mani degli educatori. Strumento attraverso cui si può cercare di contrastare il futuro catastrofico cui stiamo indirizzando la nostra sola casa: la Terra.