IN BREVE Cosa: BilBOlBul dodicesima edizione Quando: 22-25 novembre 2018 Dove: Bologna Immagine: Francesco Cattani Programma completo: bilbolbul.net
Ci siamo, ufficialmente. Cioè: siamo dentro il programma ufficiale di BilBOlBul 2018, che terrà in gran fermento Bologna fino a domenica 25 novembre con esposizioni, conferenze, firma copie e non solo. Dopo di che, lascerà a suo ricordo una scia di bei ricordi e grandi mostre.
ALCUNE COSE ACCADUTE IERI
Il festival è partito ieri in mattinata con Barcazza color fest. Nell’incontro organizzato dalla bolognese Canicola edizioni, si è sviscerato il tema del fantastico attraverso il connubio di fumetto e colore. Come miccia l’omonimo graphic novel del bolognese Francesco Cattani, uscito per la prima volta nel 2011 e oggi ristampata, a colori. Cattani è l’autore italiano a cui quest’anno è dedicata una delle esposizioni centrali di BilBOlBul. Un autore dal tratto prettamente realistico, che però nella sua ultima prova, Luna del mattino (Coconino press, 2017) inietta una dose robusta di onirismo di matrice giapponese. Ci torniamo sopra a breve.
Il fantastico, tema centrale della dodicesima edizione di BilBOlBul, ha goduto poi di un interessante ampliamento con L’altra parte – Riflessioni sul fantastico, lectio magistralis tenuta da David B. L’autore “francobolognese” – una delle voci più importanti del graphicnovelism mondiale, uscito quest’anno per Coconino Press-Fandango con Diario italiano 2 – ha creato un interessantissimo quanto personale percorso nel campo del fantastico, ricco di spunti e di indicazioni non scontate.
Passando all’illustrazione, è stata Libreria Trame (via Goito 3/C) a ospitare nel pomeriggio il primo incontro con una delle ospiti d’onore di BilBOlBul, la svedese Emelie Östergren. Merenda e vernissage di questa mostra Offha permesso di approcciare le tavole dell’illustrato Lisa e la casa dei mostri e il lavoro dell’autrice trentasettenne, fautrice di un fantastico dove, come scrive Ilaria Tontartini nel bel saggio La sostanza, “tutto sembra pulsante, persino i sassi”. Da tener presente che le tavole della Östergren, rimarranno in mostra solo fino al 29 novembre.
UN SAGGIO IN CORSO D’OPERA
E il volume contenente il saggio di Tontartini? Lo trovate in vendita presso l’infopoint di BilBOlBul, in Sala Borsa. Si intitola In corso d’opera (pp. 53, € 5) ed è curato da Hamelin. Tenetelo presente, perché è una utile introduzione alle varie forme del fantastico presenti in questa dodicesima edizione di BilBOlBul. Per la precisione contiene due interviste e quattro saggi dedicati a Francesco Cattani e Francesca Ghermandi, a Matt Brinkmann, Guido Buzzelli, Amandine Meyer e alla già citata Östergren, che portano la firma di Elisabetta Mongardi, Emilio Varrà, Frank Santoro, Damiano Pergolis, Elena Orlandi, Alessio Trabacchini.
VENERDÌ 23 NOVEMBRE
È con oggi che BilBOlBul si scatena.
Onere e onore poggiano molto sulle spalle di Francesco Cattani, la cui mostra monografica Risorse umane inaugura alle 18.30 in Pinacoteca (via delle Belle Arti, 56) in parallelo con quella di Mat Brinkman: The dungeon master.
Per chi ancora non lo sapesse, Cattani è l’ideatore dell’immagine guida di BilBOlBul 2018, quell’orso mastodontico che sovrasta la figura della ragazzina immersa nel chiarore di un telefonino. Immagine simbolica efficacissima e metafora di come il fantastico faccia sempre i conti con le zone del nostro inconscio, ma sia contemporaneamente proiettato nel futuro delle tecnologie. In mezzo, il presente, la fantasia, il qui e ora, che può voltare le spalle al passato ammirando il futuro, ma non ne è mai abbandonato.
Un anno pieno di soddisfazioni per Cattani, che ha ricevuto il Gran Premio Romics come Miglior libro e il Premio Attilio Micheluzzi come Miglior fumetto per il suo graphic novel Luna del mattino (Coconino Press-Fandango, 2017). Stessa opera che lo ha portato tra i finalisti della XLVI edizione del Festival International de la Bande Dessinée di Angoulême, la più importante manifestazione europea dedicata al fumetto, in programma dal 24 al 27 gennaio 2019 nella cittadina francese.
Nell’autore bolognese il fantastico appare, dalle prime prove autoprodotte a oggi, come visione del reale. Reale mai abbandonato, sia nel suo lavoro autoriale sia in quello per i personaggi seriali della Bonelli. La mostra è il primo tentativo di fare il punto sulla sua esperienza artistica. Sequenze di tavole, ma anche schizzi, bozzetti, illustrazioni, raccontano evoluzione del tratto e focalizzazione dei gangli tematici che ne innervano i lavori: amore, violenza, sesso, reale quotidiano, onirismo. Cui va aggiunto il tema dell’inconscio, reso metaforicamente dalla costante presenza dell’acqua. La mostra resterà aperta fino al 16 dicembre.
Stessa data di chiusura per l’esposizione di Brinkman, poliedrico artista texano considerato come uno dei più grandi innovatori del fantastico contemporaneo. Autore con una sua strana teoria dell’ego, visto che per molti anni si è rifiutato di dare alle ristampe i propri lavori, mandandoli fuori commercio. Ma si è anche rifiutato di portare i suoi originali in mostra. Decisione ferrea fino a oggi quando, in coincidenza con la nuova edizione mondiale dei suoi capolavori, ha accettato di portare a Bologna la sua prima mostra retrospettiva. Agli antipodi di Cattani sia per tratto che per concezione della storia, Brinkman propone un’opera dove il fantastico è centrale e dirompente. Per certi versi, uno shock puro.
Entrambi gli autori racconteranno la loro esperienza in due incontri con il pubblico coordinati da Alessio Trabacchini. Cattani alle 15 del 23 novembre con Un caos ordinato (Scuola di Lettere e Beni Culturali. Aula VI); Brinkman alle 14 del 24 novembre con Join the Multiforce (Aula Magna Accademia di Belle Arti di Bologna).
Se queste mostre aprono i battenti nel pomeriggio, non vuol dire che la mattinata sia libera per andare a visitare le mostre Off del festival. Assolutamente. Dalle 10 alle 13, in Accademia delle belle arti, ha tenuto banco Anatomia delle macerie, convegno su Guido Buzzelli. Il titolo mutua quello dalla mostra omonima, che chiuderà i battenti con l’ultimo giorno del festival.
Di Buzzelli e della mostra abbiamo già parlato qui, ma si citano volentieri i due volumi pubblicati da Coconino presso-Fandango, necessari per ammirare il lavoro di questo grande autore: La trilogia e Annalisa e il diavolo.
Durante il convegno Emilio Varrà, quale maestro di cerimonie, ha portato a ragionare di un tempo passato – quello di Buzzelli – così maledettamente presente nel nostro, a riflettere sull’arte e sulle intuizioni dell’autore, anche sulla eredità, a nostro parere non raccolta dalle successive generazioni di fumettisti, lo scrittore Vittorio Giacopini, il critico Matteo Stefanelli, il disegnatore Marco Corona e Maria Rita Bentini, storica dell’arte. Fra il pubblico, la presenza di Grazia De Stefani, moglie di Buzzelli, spesso indicata come “coautrice” nelle opere. Di sicuro uno dei migliori referenti per comprendere l’uomo oltre che l’artista.
SABATO 24 e DOMENICA 25 NOVEMBRE
In pieno fine settimana si muove la corazzata fra le mostre proposte nella edizione numero dodici di BilBOlBul.
A mezzogiorno presso la Fondazione del Monte (via delle Donzelle 2) si inaugura infatti Mostri, uomini, dei, esposizione interamente dedicata a uno dei più grandi creatori di universi fantastici, quel Jack Kirby che con e senza Stan Lee ha proposto un immaginario aggregatore di elementi pop culture, visionarietà cinetica, fantascienza, tecnologia e temi sociali.
È la prima volta che BilBOlBul ospita un maestro del fumetto supereroistico, ma il tema lo imponeva. E poi, un nome simile scavalca ogni remora grazie alla sua intelligenza compositiva. Creatore di personaggi come gli FQ, Thor, Avengers, Kamandi e dei mondi che ruotano attorno alle loro avventure, Kirby ha infatti una impostazione delle tavole inusuale, al pari del suo tratto.
Può non piacere, ma è indubbio quanto lo stile di questo maestro del fumetto americano abbia segnato l’immaginario almeno di molte generazioni di ragazzi occidentali. Sia chiaro, quello che si ammira negli spazi della Fondazione del Monte è una goccia di quanto Kirby ha prodotto nella sua lunga carriera. Un carotaggio, ma significativo. Il necessario per comprenderne la grandezza e la forza dirompente, capace di incidere nel corpo vivo di una cultura popolare mainstream: il fumetto dei supereroi.
Un apporto ancora così dirompente da permettere agli organizzatori di proporre nell’ultimo giorno del festival (25 novembre, ore 11) la tavola rotonda con il maggior numero di addetti ai lavori. Alessio Trabacchini modera Ho visto un re. Ritratto di Jack Kirby (Sala Carracci – Palazzo Magnani, via Zamboni 20), che coinvolge autori, critici e studiosi di fumetto quali Paul Gravett, Matteo Casali, Giuseppe Camuncoli, Ratigher, Alessandro Tota. Ognuno di loro si confronterà con i possibili lasciti del maestro statunitense alle generazioni future. Alcuni fra i relatori sono nomi apparentemente lontani dal verbo kirbyano, ma tutti ne riconoscono la centralità del lavoro per quanto riguarda la creazione di universi fantastici. Universi ancora capaci di colpire l’immaginazione di lettori e, sicuramente, di futuri autori.
Nel caso non vi interessi il dibattito sul, né ammirare le tavole del King of comics, ma voleste approfondire la conoscenza con il mondo onirico e fantastico di Emelie Östergren, eccovi servito un secondo incontro. Il 24 novembre alle 20, presso Squadro Stamperia Galleria d’Arte (via Nazario Sauro, 27), potrete ammirare Mangiami Bevimi. Seconda ma più composita mostra dedicata ai lavori dell’autrice svedese, organizzata in collaborazione con lo Swedish Arts Council. Vedrete come l’inconscio qui la faccia totalmente da padrone sul reale fenomenico, proiettando il visitatore ancor più dentro il mondo deformato e bizzarro, a metà fra il caricaturale e il mostruoso, che è la cifra stilistica principale della Östergren. E se volete arrivare del tutto preparati, sempre il 24, questa volta alle 16, presso Alliance Française Ilaria Tontartini dialogherà con Östergren e l’autrice francese Amandine Meyer in un incontro intitolato Alice disambientata. Le due autrici, spesso legate a un immaginario infantile rivisto fino a farlo diventare perturbante, parleranno del loro legame tra mondo dell’infanzia e modi del fantastico.
La Meyer, ancora praticamente sconosciuta in Italia, inaugurerà nella stessa giornata Mosca cieca (ore 15, Museo internazionale e biblioteca della musica, Strada Maggiore 34). Un ottimo modo per poter poi ammirare Ninfeo, opera dell’autrice con cui BilBOlBul chiude l’edizione 2018 presso l’hotel Al cappello rosso alle 19.30.
È tutto? Assolutamente no. Questo è solo un percorso. Se non lo avete ancora fatto, sfogliate il programma di BilBOlBul 2018 per crederci.