L’età della confusione e dello scontento

I trentenni di oggi raccontati ne La giusta mezura, nuova graphic novel di Flavia Biondi ambientata a Bologna

flavia biondi la giusta mezura

IN BREVE  Chi: Flavia Biondi  Cosa: Presentazione-anteprima del graphic novel La giusta mezura  Quando: 27 novembre, ore 18  Dove: Feltrinelli di Piazza Ravegnana, Bologna  Costo: gratuito

Se c’è una cosa che pare non cambiare mai di generazione in generazione è il rapporto di coppia. Un filo lega due persone, ma è fragilissimo, sottile, dannatamente sottile. Può resistere, ma è soggetto a usura. Bisogna quindi capire come rinnovarlo, come proteggerlo (anche, se non soprattutto) da possibili sfilacciamenti, da rotture.

È di questo che parla La giusta mezura, ultimo romanzo grafico scritto e disegnato da Flavia Biondi.

L’autrice lo presenta domani 27 novembre a Bologna, ore 18, presso Feltrinelli di piazza Ravegnana insieme a Michele Foschini. Una presentazione-anteprima, perché questo “romanzo di trasformazione sentimentale” arriverà nelle librerie il 2 novembre, proprio mentre Biondi sarà impegnata nell’edizione 2017 di Lucca comics & games. Una presentazione che inoltre è quasi dovuta, visto che la storia si svolge a Bologna, qui e ora, fra un appartamento del centro e i portici.

Al centro de La giusta mezura sta l’odierna generazione dei trentenni e qualcosa, quella partita come i fratelli maggiori da altre città per venire a studiare presso l’università e poi rimasta ad abitarci, travasando la vita da studenti nel precariato del post laurea, quello fatto di lavoretti sottopagati e di appartamenti condivisi.

È in questo humus che incontriamo Mia e Manuel, una coppia di trentenni. La loro storia, iniziata dieci anni prima, sembra trascinarsi senza più il fuoco di una volta, ma resistere comunque. Eppure qualcosa non va se Mia fa esplodere la sua irrequietezza e il desiderio di tornare a toccare ancora una volta la sua vita di prima, la sua postadolescenza universitaria, la porta ad abbandonare di punto in bianco il precariato del suo lavoro da commessa. Meglio andare incontro a un periodo di confusione che marcire in una eterna titubanza sembra dire. Manuel non sembra accorgersi di quanto profonda sia la turbolenza che anima la sua compagna, probabilmente perché in lui è ancora vivo parte del sogno che lo animava anche prima dell’università. E quindi, anche se in un equilibrio altrettanto precario, lavora in pizzeria ma continua a scrivere romanzi di ambientazione medievale, sperando di essere notato e di pubblicare per una casa editrice “seria”. È questo ad aprire una crepa, a produrre la distanza fra i due personaggi. Le regole d’onore del romanzo cavalleresco che Manuel adotta per raccontare la sua storia edita a puntate su Facebook, non funzionano nella vita reale; il suo essere al loro interno, gli offuscano la visione di quanto accade attorno.

Storia di una crisi esistenziale prima che amorosa, La giusta mezura – ovvero la medievale ricerca di una terza via che tenga in equilibrio tensione spirituale e desiderio fra gli amanti – si mostra nel suo procedere come un vero e proprio passaggio verso l’adultità. Detto altrimenti, Mia e Manuel, così come il più saggio Tito (fratello in pectore), hanno oramai consumato i vent’anni, ma ancora stentano a ritararsi in una dimensione che appare ai loro occhi irraggiungibile quanto spaventosa. Oggi come oggi è così, ma questo non può essere preso come una scusante per evitare di confrontarsi con il proprio cambiare nelle esigenze e nella personalità. Soprattutto Mia pare voler sfuggire a questo raffronto: il liberarsi di un lavoro precario non la porta però a comprendere come debba portare i propri sogni, i propri desideri, i propri sentimenti a un livello diverso così che possano dare nuovi frutti. È perciò su di lei che Flavia Biondi indaga maggiormente, è lei quella che ha più battute sul copione insomma. Anche se la storia mantiene una coralità di fondo, col suo muoversi attenta dentro il microcosmo umano che popola l’appartamento fra le cui mura avviene quasi tutto. Proprio Mia ha difficoltà per un bel tratto del romanzo a capacitarsi di come il diventare adulti sia “far male e poi ingoiare”, di come “la pelle di Bologna ti invecchia quando hai fatto il tuo tempo”. Passata la leggerezza dell’essere studente, devi finalizzare i tuoi desideri.

Edito come il precedente La generazione per Bao publishing, questa prova sulla lunga distanza (oltre 150 tavole in bianco e nero) di Flavia Biondi conferma l’influenza dei manga romantici nella costruzione della storia e nell’evoluzione dei personaggi, ma conferma anche la consapevolezza del tratto e dell’impianto compositivo di questa autrice toscana. Un buon amalgama che dona a La giusta mezura un passo lento e riflessivo, che consente di entrare profondamente nelle psicologie dei personaggi, nei loro travagli emotivi, nella complessità dei rapporti.

26 ottobre 2017

 

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