Una Storia di fratelli, sorelle e… suore dal NordEst: prima nazionale a Teatri di Vita
Cosa: Sister(s)
Chi: exvUoto teatro
Quando: 11-13 novembre 2016
Dove: Teatri di Vita, via Emilia Ponente, 485
Costo: intero 15 euro
di Cristian Tracà
Un fratello e una sorella in una squallida stazione di servizio del Nord Est, quand’ecco che la Madonna appare nel frigorifero…
Una Storia di fratelli, sorelle e… suore dal NordEst: prima nazionale a Teatri di Vita
IN BREVE Cosa: Sister(s) Chi: exvUoto teatro Quando: 11-13 novembre 2016 Dove: Teatri di Vita, via Emilia Ponente, 485 Costo: intero 15 euro Info: sito di Teatri di Vita
di Cristian Tracà
Un fratello e una sorella in una squallida stazione di servizio del Nord Est, quand’ecco che la Madonna appare nel frigorifero imponendo al fratello di diventare suora. Una storia bizzarra di miraggi surreali, in uno scenario evocativo, per uno spettacolo curioso, amaro e divertente: “Sister(s)”, scritto da Andrea Dellai, debutta in prima assoluta a Teatri di Vita, dall’11 al 13 novembre (venerdì ore 21, sabato ore 20, domenica ore 17). In scena sono lo stesso Andrea Dellai, con Giulio Morittu e Laura Serena.
La realizzazione in residenza presso Teatri di Vita è di exvUoto teatro, compagnia vincitrice del bando di residenza teatrale IDRA 2012, nell’ambito del progetto interregionale di Residenze Artistiche realizzato con il contributo della Regione Emilia Romagna e del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.
Una zona remota. Una stazione di benzina. Pochissime automobili. Molto caldo. Qualche carovana di indiani (a volte). A gestire la stazione di rifornimento sono in due, un fratello e una sorella: un microscopico universo “maschio” dove trastullarsi per troppe ore e lunghi silenzi. Un mondo fatto su misura. Una civiltà bombardata di slogan, in stato confusionario e razzista. E finalmente un giorno, alla stazione di benzina, giunge, dopo tanti anni di fatica e sudore, un frigorifero nuovo di zecca. Niente più carne andata a male. Niente più mosche sulle bistecche. Lo porta il camion di indiani, naturalmente. Quindi, nel racconto ci sono un maschio, una femmina, un frigorifero. E qualche auto (a volte). E una comitiva di indiani. Ma come in tutte le storie che si rispettino deve succedere qualcosa. Qualcosa di più, intendo. E qualcosa accade. Lui apre il frigorifero e vi trova chiusa dentro la Madonna. Forse in fuga dalla città, non si sa. Forse in crociera. Boh. Fatto sta che gli dà una notizia importante. Da un frigorifero, sì: forse non è il massimo, ma così è la storia, che ci volete fare. E non è finita: lui dovrà farsi suora. Sì, avete capito bene. Con velo, tunica e sandali: tutto compreso, tutto incluso. Nostra Signora dell’Errore ha colpito e affondato. Come affrontare l’accaduto? Ci si può sottrarre ad una proposta del genere?
SISTER(s) è un inno alla libertà individuale, senza ma e senza se. È un inno ai legami che ci uniscono e che non oppongono domande. È una vicenda tanto più assurda quanto più crudelmente vera. Tanto più distaccata dalla realtà quanto più scolpita nell’anima di ciascuno. È una storia. Stop. Le cose accadono, punto e basta. Chi non si adatta è perduto. E ci piace che sia così.