Cosa ci aspetta al 9° Festival delle arti digitali, a Bologna dall’5 all’8 ottobre
Chi: artisti del digitale
Cosa: roBOt09 Festival – digital paths into music and arts
Dove: ex Ospedale dei Bastardini, Cassero – Bologna
Quando: 5-8 ottobre 2016
Costo: singoli ingressi da 8 euro, pass tematici da 32 euro
Info: sito roBOt festival
di Erika Gardumi
Mai sazio di esplorare nuovi sentieri nelle arti digitali e di rovistare nel sottobosco elettro-musicale della clubculture e della…
Cosa ci aspetta al 9° Festival delle arti digitali, a Bologna dall’5 all’8 ottobre
IN BREVE Chi: artisti del digitale Cosa: roBOt09 Festival – digital paths into music and arts Dove: ex Ospedale dei Bastardini, Cassero – Bologna Quando: 5-8 ottobre 2016 Costo: singoli ingressi da 8 euro, pass tematici da 32 euro Info: sito roBOt festival
di Erika Gardumi
Mai sazio di esplorare nuovi sentieri nelle arti digitali e di rovistare nel sottobosco elettro-musicale della clubculture e della sperimentazione il roBOt festival si rialza dalla sua costante ricerca di nuovo, alieno, innovativo, elettrico, per chiederci / si provocatoriamente: What comes next? Già, che cosa ci aspetta dal 5-8 ottobre 2016 a Bologna che non sia già stato scoperto e trasportato per farlo deflagrare sulle piste da ballo e nelle installazioni delle ultime 8 edizioni del festival delle arti digitali roBOt?
Innanzitutto ci aspetta un’edizione un po’ più ridotta negli spazi e nei numeri, ma che promette di infondere l’inarrestabile energia roBOt in due nuovi headquarters: l’ex Ospedale dei Bastardini (via D’Azeglio 41), nelle cui sale si terranno gran parte dei concerti, e il Cassero (via don Minzoni 18), che ospiterà il party di chiusura dell’edizione 2016. L’anno scorso sono state 18.000 le presenze, quest’anno si progettano forse altri numeri, ma senza rinunciare a quel viaggio alla “ricerca delle interazioni tra arte, culture e tecnologie e musiche digitali” che ha reso unico questo happening.
Tra gli artisti annunciati spicca Hieroglyphic Being (5/10 ore 22), il nuovo volto della techno più ortodossa, contemporaneamente compositore sperimentale tra i più arditi: un Giano bifronte. Stesso spirito che anima il percorso di Space Dimension Controller (7/10 ore 21), altro grande visionario, creatore di una saga fantascientifica ad oggi impareggiabile. E ancora techno con la leggenda di Detroit Stingray 313 (8/10 ore 02), passamontagna calato, attitudine bellicosa, un dj-set che ripercorre i passi che hanno reso grande il genere.
Poi ancora: Aurora Halal (8/10 ore 22.30), per decostruire il concetto stesso di “dancefloor”, con un set dalle parti dell’esperienza audiovisuale; The Dwarfs Of East Agouza (6/10 ore 20.30), “giganti” dell’improvvisazione a espandere lo spaziotempo in una jam senza confini; The Grasso Brothers (8/10 ore 19.30), campioni del funk in tutte le sue declinazioni; The Analogue Cops (8/10 ore 04), amore per il vinile e il suono analogico. Ci sono i grandi nomi di domani, intercettati nell’istante immediatamente precedente all’esplosione: Peggy Gou (6/10 ore 21.30), coreana di nascita, europea di adozione e Route 8 (7/10 ore 22), da Budapest, entrambi nel segno di un’elettronica senza confini.
A rompere totalmente gli schemi di fruizione musicale quest’anno ci pensa Rabih Beaini, con la sua “The Repetition of Dreams”: uno sleep concert per far viaggiare la mente quando la mente è a riposo, con incastri in perenne divenire tra strati di suono, voci, rumori, per investigare il rapporto causa-effetto tra musica e sogni. Nella notte tra mercoledì 5 e giovedì 6 ottobre, l’artista italo-libanese produrrà il suo concerto su 4 canali che andrà avanti fino al risveglio mattutino. Lo spettacolo è stato concepito per un massimo di 50 persone ed è già, purtroppo, sold out.
I biglietti, a partire da 8 euro, sono reperibili online o direttamente sul luogo del concerto. Anche per il programma completo rimandiamo al sito web del roBOt festival oppure alla App scaricabile gratuitamente.