Al MAMbo la connessa mostra Manga Hokusai Manga, dedicata al Maestro giapponese
Cosa: Future Film Festival, recensione di Miss Hokusai e mostra Manga Hokusai Manga
Quando: Miss Hokusai sabato 7 maggio 2016 alle 14.15 al Cinema Lumière Bologna; Manga Hokusai manga al MAMbo fino al 22 maggio 2016
Costo: FFF da 8 a 4 euro (varie riduzioni possibili), mostra MAMbo ingresso libero
di Giuseppe Marino
Ha inaugurato ieri, martedì 3 maggio, il 18° Future Film Festival, il Festival Internazionale di Cinema, Animazione e Nuove Tecnologie che ogni anno immerge Bologna in mondi e racconti meravigliosi…
Al MAMbo la connessa mostra Manga Hokusai Manga, dedicata al Maestro giapponese
IN BREVE Cosa: Future Film Festival, recensione di Miss Hokusai e mostra Manga Hokusai Manga Quando: Miss Hokusai sabato 7 maggio 2016 alle 14.15 al Cinema Lumière Bologna; Manga Hokusai manga al MAMbo fino al 22 maggio 2016 Costo: FFF da 8 a 4 euro (varie riduzioni possibili), mostra MAMbo ingresso libero Info: futurefilmfestival.org
di Giuseppe Marino
Ha inaugurato ieri, martedì 3 maggio, il 18° Future Film Festival, il Festival Internazionale di Cinema, Animazione e Nuove Tecnologie che ogni anno immerge Bologna in mondi e racconti meravigliosi. In un bell’incontro culturale, l’inaugurazione è ufficialmente coincisa con la presentazione della mostra Manga Hokusai Manga, in libero accesso al MAMbo fino a domenica 22 maggio. La mostra itinerante, già passata per Roma, interpreta il rapporto fra i “disegni vari” del maestro Hokusai, vissuto a Edo (la futura Tokyo) dal 1760 al 1849, e il fumetto giapponese contemporaneo. Indagando le similitudini pittoriche e strutturali, i volti e le espressioni, la persona dell’artista, anche attraverso gli autoritratti, la mostra percorre decenni, stili, firme. Lascia qualche perplessità il fatto che gran parte del materiale consista in grandi pannelli, una sorta di separé in forex (o simile) su cui sono stampati, da entrambi i lati, immagini e tavole. La consistenza fisica delle opere risulta piuttosto omologata, e l’impressione è quella di osservare immagini digitali non troppo dissimili dalle migliaia che vediamo ogni giorno sui vari schermi, private della specificità che si richiederebbe a una mostra d’arte. Sugli stessi pannelli sono poi attaccate alcune riproduzioni a stampa dei lavori dei mangaka contemporanei. La mostra, ad ogni modo, offre spunti interessanti ed è visitabile gratuitamente: descrive un agile semicerchio a destra nell’ingresso del MAMbo, per una gradevole e rapida incursione nelle suggestioni del manga e nelle sue origini.
Da Hokusai a Hokusai, quel che conta è la sussistenza di un percorso. Seguire un percorso gratifica l’uomo e regala un provvisorio senso di compiutezza. Dalla mostra, dunque, si passa alla visione, al vicino cinema Lumière, di Miss Hokusai, l’anime di Keiichi Hara che si concentra sulla storia di O-Ei, figlia, anch’essa pittrice, di Katsushika Hokusai. Siamo nel Giappone d’inizio ‘800, la ricostruzione è accurata e accogliente, le strade sono affollate, le persone sciamano nelle vie che passano fra le belle abitazioni di legno, le barche navigano lentamente sotto i ponti. La raffigurazione storica è attraversata, nel momento della presentazione della protagonista, da un aggressivo pezzo rock, perché moderno è l’approccio del racconto e moderni sono i personaggi di O-Ei e del celebre padre.
Avvalendosi di un tratto non particolarmente caratterizzato, ma gradevole e ricco di dettagli e colori, Miss Hokusai – ispirato all’omonimo manga di Hinako Sugiura – mostra con grazia ed efficacia un tratto di vita di O-Ei, il suo rapporto col padre e con l’arte – che in buona misura coincidono – con la sorella minore priva di vista, con le abitudini e i costumi del tempo. Il film non segue un’evoluzione narrativa rigida, ma raffigura una serie di quadri, esperienze, momenti significativi che possano tratteggiare il personaggio e i suoi tempi. O-Ei è una donna affascinante e forte, quasi mai la vedremo sorridere, ma il suo tratto deciso nasconde uno stato d’incompiutezza, spesso rinfacciato dal padre, che la rende fragile e reale. Pur non essendo privo di una vena ironica, il film tutto è attraversato da un senso d’incertezza, e rincorre, sotto vari aspetti, la paura della morte.
La spinta che muove i protagonisti, la forma della loro reazione, è la ricerca di sensazioni e di scoperte possibili. Ricerca che si opera nel contatto diretto con la natura, nella ricerca della cultura e nell’immersione nelle leggende e i racconti popolari e tradizionali. Dalla commistione di tutto questo nasce l’arte di Hokusai, e spesso, dalla celeberrima Grande Onda di Kanagawa ai volti abbozzati e distorti dei manga, ci troviamo piacevolmente immersi nell’animazione delle sue opere.
A tenere unito il film un’attenzione costante alle diverse luci, nel passaggio delle stagioni e nella raffigurazione dei loro paesaggi. Molto bella la rappresentazione della neve, la sua forza sensoriale nel momento della “scoperta” da parte della sorellina di O-Ei. In frequenti invenzioni registiche gli elementi naturali esplicitano ed enfatizzano i sentimenti umani, altrimenti celati, e un forte vento può interpretare un raccordo emozionale, come in un film di Tarkovskij. La vita vissuta come scoperta e l’umanissimo senso di incompiutezza sono condensate nelle parole con cui il film si chiude, attribuite al morente Katsushika Hokusai: Ho vissuto novant’anni, se il cielo mi avesse concesso altri dieci o anche solo cinque anni, forse sarei diventato un vero artista.
Miss Hokusai è in replica per il Future Film sabato 7 maggio alle 14.15. Altre indicazioni sui titoli più promettenti del Festival si trovano qui.
Voto Miss Hokusai: 4/5
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