IN BREVE Cosa: Mostra degli illustratori 2016 e Illustrazione per ragazzi. Eccellenze italiane 2016 on tour; i cataloghi delle mostre; rivista Hamelin 40 Quando: dal 2016 al 2018 Dove: Berlino, Chicago, Giappone, Cina
Ci siamo lasciati le spalle solo da qualche settimana la 53esima edizione della Bologna Children’s Book Fair, con i suoi numeri di segno positivo per quanto riguarda i visitatori, con la solita grande marea di proposte editoriali per ragazzi e il nutrito numero di incontri con autori ed esperti del settore. Come ogni anno abbiamo pensato che di tutto questo ci sarebbero rimasti dei preziosi ricordi e null’altro. Stessa cosa per le mostre di illustratori, offerte durante la breve e densissima settimana: non sarebbero rimasti che dei ricordi, degli appunti, sostenuti al più dai cataloghi.
Già, chiusa una mostra, spetta al catalogo il compito di far brillare gli occhi, almeno in chi ama l’illustrazione per ragazzi e l’illustrazione tout court. Però quest’anno alcune delle mostre presenti durante la Fiera del libro non sono state archiviate. Almeno una, non lo è stata.
MOSTRE IN VIAGGIO
La immancabile, pluricitata Mostra degli illustratori, che quest’anno ha tagliato le sue cinquanta edizioni, è infatti partita per un tour mondiale. Quindi dal 21 aprile ha preso casa a Chicago, dove stazionerà fino al 5 maggio presso la Averill and Bernard Leviton Gallery del Columbia College.
La Mostra è da sempre il fiore all’occhiello della Fiera del libro per ragazzi, anche perché propone una selezione “pesante” del quanto, del come e del cosa si stia muovendo dentro l’illustrazione mondiale. Essere ospitati a Chicago, in quella che è una delle più importanti città degli Stati Uniti, è però prima di tutto segno dell’attenzione al lavoro svolto dalla giuria, cioè al chi ha operato la selezione delle opere proposte: tre illustratori, due editori; Nathan Fox, Sergio Ruzzier, Taro Miura, Francine Bouchet, Klaus Humann. Una attenzione che immediatamente si riversa sul lavoro dei 77 artisti selezionati, con le loro tavole pronte ad offrire un ventaglio enorme di sensazioni e di interpretazioni.
Dopo Chicago, il tour espositivo durerà un anno. Dagli Stati Uniti andrà in Giappone, dove dal 2 luglio e fino al 22 gennaio del 2017 troverà collocazione in ben cinque musei d’arte di altrettante città.
Non è ancora finita. Dopo una pausa di un paio di mesi, la Mostra sarà ospitata in sei capoluoghi della Cina, dalla primavera 2017 all’estate 2018. Fra questi, la sede espositiva di Pechino sarà all’interno della prestigiosa Biblioteca Nazionale. Non male per quella che, in mezzo secolo, si è affermata come una delle maggiori occasioni a livello internazionale per chi voglia godere di una panoramica sulle tendenze, e sui nuovi nomi, in fatto di illustrazione mondiale.
Sempre il 21 aprile, un’altra mostra, che con la Fiera del libro per ragazzi di Bologna ha trasversalmente a che vedere, si è insediata in una nuova sede espositiva.
Dopo aver tenuto banco a Madrid dal 12 novembre 2015 al 31 gennaio di quest’anno, Illustrazione per ragazzi. Eccellenze italiane si sposta armi e bagagli a Berlino, dove resterà ospite degli spazi dell’Istituto italiano di Cultura fino al 3 giugno.
Questa collettiva è il rispecchiamento di Artisti e capolavori dell’illustrazione, presente alla 53sima Fiera del libro per ragazzi. Ma se in quest’ultima si ripercorrevano le 50 edizioni della Mostra degli illustratori proponendo, come scrive Paola Vassalli nell’omonimo catalogo, “cinquanta artisti da tutto il mondo che hanno fatto la storia della Mostra e che oggi sono nella storia dell’illustrazione”, qui si offre uno sguardo sulle “eccellenze” italiane, sui nomi che rappresentano pienamente la forza creativa e immaginativa dei nostri artisti.
Le opere esposte in Illustrazione per ragazzi. Eccellenze italiane appartengono a diciotto autori nati da metà anni Quaranta a metà anni Ottanta. Tutti nomi già ampiamente affermati sulla scena italiana e internazionale – dove si sono imposti ricevendo anche grossi riconoscimenti – visto che si va da Roberto Innocenti, Guido Scarabottolo e Lorenzo Mattotti a Beatrice Alemagna, Philip Giordano, Mara Cerri, Alessandro Sanna e Olimpia Zagnoli. Tutti e diciotto, ognuno nel proprio specifico, hanno “dato vita a una nuova fisionomia del libro illustrato per ragazzi”, come scrive in apertura di catalogo la direttrice dell’Istituto italiano di Cultura madrileno, Laura Pugno.
Gli altri autori presenti nella collettiva e nel catalogo sono Anna e Elena Balbusso, Chiara Carrer, Sara Fanelli, Federico Maggioni, Giovanni Manna, Simona Mulazzani, Simone Rea, Sergio Ruzzier, Arianna Vairo e Pia Valentinis.
Parlando nello specifico del catalogo, realizzato dagli Istituti italiani di cultura in partnership con Bologna Fiere (le due istituzioni a cui poterlo richiedere), nelle sue pagine ogni autore trova ospitalità attraverso una breve quanto efficace galleria di immagini tratte dai propri lavori cui si aggiunge una nota biografica esaustiva.
Chi possiede già le pubblicazioni autonome di ogni autore, ha la possibilità di notare a volo d’uccello le loro affinità e divergenze, mentre agli altri lettori si offre la ottima possibilità di iniziare a conoscerli. In chiusura inoltre, due pagine offrono anche una loro foto, che permette di unire le illustrazioni a chi le ha create.
Però di tutti i diciotto artisti presenti in catalogo, colpisce il come riescano a trasformare la complessità emotiva delle immagini in narrazione dell’evento. Come scrive Anna Castagnoli, del Comitato scientifico, quel “disordine” del segno grafico e della composizione dell’immagine è ciò che “dà al lettore l’emozione, tutta voyeuristica, di aver sorpreso, aprendo la pagina, un mondo con una vita propria non sempre ordinata, come è la vita in generale”.
LA RIVISTA, I CATALOGHI
Come detto all’inizio e ribadito poco sopra, alla fine il catalogo illustrato è uno strumento, non un mero oggetto da collezione. Attraverso le sue pagine, si prende confidenza con le immagini e con i nomi degli artisti, li si memorizza, li si studia, si comprende fra l’altro l’evoluzione del tratto da generazione a generazione come i rimandi ad altri autori, i ripescaggi ecc. Inoltre il catalogo dà una visibilità, per quanto limitata possa essere, agli autori che stanno intraprendendo professionalmente il lavoro di illustratori.
A questo proposito, imprescindibile risulta leggere (sì, leggere) il numero 40 della rivista Hamelin (Hamelin associazione culturale, € 12), praticamente tutto incentrato sul riflettere attorno a illustrazione, illustratori e albi illustrati, al punto da intitolarsi “Dove andranno le figure?”. Imprescindibile per gli stimoli, le contraddizioni che animano gli interventi (vivaddio, benvenute), le diverse sfumature che assume il discorso da intervento a intervento e che però riesce a tenere sempre ferma la barra sul binomio divulgazione vs professionalità dell’opera, come bene stigmatizza Ilaria Tontartini nell’intervento di apertura, quello da cui deriva il titolo di questo numero della rivista.
Bisogna prima leggere Hamelin 40 e poi riproiettarsi su due cataloghi editi da Corraini edizioni ed entrambi collegati alla 53esima Fiera del libro per ragazzi.
Il primo è l’Illustrator annual 2016 (35 €), la pubblicazione monstre, la “bibbia-baedeker” che accompagna come ogni anno la Mostra degli illustratori. Che risulta imprescindibile non solo per le immagini dei 77 autori seleziona, quindi per farsi una idea di cosa secondo i giurati fosse interessante fra le migliaia di opere pervenute, ma anche per le parole con cui l’artista inglese Laura Carlin cui si deve la copertina, esordisce nell’intervista di apertura catalogo.
Carlin sottolinea quanto sia importante bilanciare ritmo e storia, in un libro, quanto cioè la maestria non appartenga alla sola arte del disegno, ma alla visione complessiva, al progetto e all’intuizione della meta.
E interessanti, fondative del cosa fare e non fare per gli aspiranti illustratori, sono subito dopo le parole che i cinque giurati hanno vergato per la loro relazione e di cui un poco ci si meraviglia. Perché è strano nel mondo digitalizzato e professionale di oggi, sentire ancora che “il numero di presentazioni e stampe di scarsa qualità” sia stato cospicuo, o spaventosa la quantità “di gatti e tribù di umanoidi con teste animali, grandi occhi sognanti e guance e nasi eccessivamente rosati”. Strano, ma pare ci sia ancora questa tendenza all’arruffato dove invece precisione e pensiero dovrebbero avere la precedenza.
Superate queste pagine, ecco però la meraviglia delle illustrazioni a mitigare le problematiche. Immagini di tutti i tipi, che parlano agli occhi e spesso al cuore, ognuna a loro modo. Ci si accorge soffermandosi sui nomi, di quanto ben 28 meravigliosi autori provengano dal continente asiatico, 16 dall’Italia, 11 dalla Spagna. Segno probabilmente di scuole che ancora riescono a proiettare in avanti l’idea del tratto, del segno grafico. A noi è scoppiata una passioncella per Linda Pellicanò, studentessa presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna (www.behance.net/LindaP). Il suo progetto, Il piccolo gigante, via di mezzo fra grafica e fumetto, rimanda certamente ad altro, deve sicuramente affinarsi, ma ha un quid che lo rende immediatamente riconoscibile e leggibile in tutta la sua orrorosa delicatezza.
Altro catalogo da tenere in considerazione è Artisti e capolavori dell’illustrazione (35 €), curato da Paola Vassalli. Anche qui ci si ricollega alla mostra omonima, che ha arricchito l’ultima Book’s fair bolognese. Qui, al contrario che nell’Illustrator annual, non sono tanto le immagini, pur belle, non sono gli autori, giganti dell’illustrazione, premiati durante i cinquant’anni della Mostra degli illustratori a colpire, bensì tutto l’apparato critico. Se possiamo ammirare ancora una volta il tratto di Lela Mari o di Helme Heine, di Suzy Lee come di Bruno Munari o di Ralph Steadman per citarne solo alcuni, quello che esplode nella nostra mente sono le parole, i concetti fra storicizzazione e sguardo volto al futuro espressi da Vassalli, Etienne Delessert, Leonard S. Marcus, Kyoko Matsuoka.
Non si sa dove vada l’illustrazione, sembrano dire dentro e fuori le righe questi autori. Però continua ad andare, a stupire, a cambiare. E noi con lei. Almeno un po’.
2 maggio 2016