Senza Rezza il mondo sarebbe sicuramente peggiore

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La recensione di Anelante, lo spettacolo scritto dal duo Rezza Mastrella

 

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Cosa: Anelante, di Antonio Rezza e Flavia Mastrella
Chi: Antonio Rezza, Ivan Bellavista, Manolo Muoio, Chiara Perrini e Enzo Di Norscia
Dove: Teatro Duse via Cartoleria 42, Bologna

di Andrea Marino

 

“Adesso perché a te ti piace tuo padre, mi deve piacere pure a me?”. La filippica antifreudiana può essere una delle chiavi di lettura di questo spettacolo teatrale. Rezza ripercorre vari aspetti della sua crescita, in una sorta di “auto-psicoanalisi”…

La recensione di Anelante, lo spettacolo scritto dal duo Rezza Mastrella

  

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IN BREVE Cosa: Anelante, di Antonio Rezza e Flavia Mastrella Chi: Antonio Rezza, Ivan Bellavista, Manolo Muoio, Chiara Perrini e Enzo Di Norscia Dove: Teatro Duse via Cartoleria 42, Bologna

 

di Andrea Marino

 

“Adesso perché a te ti piace tuo padre, mi deve piacere pure a me?”. La filippica antifreudiana può essere una delle chiavi di lettura di questo spettacolo teatrale. Rezza ripercorre vari aspetti della sua crescita, in una sorta di “auto-psicoanalisi”, espressione che probabilmente lo farebbe molto arrabbiare. Dai traumi infantili alle prese con i teoremi e le parentesi quadre alla sconcertante esclusione dalla recita della scuola elementare, passando per un difficile rapporto con la politica estera, la strana narrazione di Rezza e Mastrella – non lineare ma comunque una narrazione – trova il suo compimento proprio nel rapporto con i genitori. Razionalizzando, questa potrebbe essere una resa di “Anelante”, ma fatalmente la razionalizzazione non si confà a un personaggio come Rezza.

Una carica comica anche superiore alle aspettative percorre questo spettacolo che pure ha i suoi momenti di profonda tristezza, a saperli cogliere. Una tristezza che emerge soprattutto dall’onestà con cui Rezza parla di sé, uno dei suoi argomenti preferiti, e della sua difficoltà nell’avere un qualunque scambio con un altro essere umano. La splendida contraddizione dell’uomo di teatro che non sa fare a meno di sovrastare gli altri con la propria voce e la propria presenza, come ben rappresentato dal tappeto sonoro a volte creato dagli altri attori sul palco, e che però non potrebbe nemmeno esistere se non ci fossero le nostre molte orecchie a prestargli ascolto e tributargli meritatissimi e sonori applausi, durante e alla fine dello spettacolo, in un gremito Teatro Duse, sabato scorso.

Coreografica, qui sì con un importante contributo da parte della compagnia, esilarante, drammatica, vera, teatrale, surreale, contraddittoria, profonda, leggera e, necessariamente, anelante la rappresentazione di Rezzamastrella è un piccolo gioiello di cui andare fieri. 

11 aprile 2016

 

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