Guido Catalano, poesia curativa per anime giulive

Ci sono molte persone che si sono accorte che Guido Catalano è davvero bravo. Lo sanno a Caterpillar, su Radio 2, dove gli hanno chiesto di tenere una rubrica settimanale di “poesia curativa per anime giulive”: Massimo Cirri lo presenta così “Il poeta è spesso dolente. Guido Catalano è il primo caso certificato di poeta curante. Dolori dell’anima, fastidi del menisco, complicanze da raffreddamento? Chiedete la vostra poesia officinale su misura. Starete meglio. La farmacia poetica del dott. Catalano è di turno 24 ore su 24.” Lo sanno anche al Fatto Quotidiano, dove Catalano tiene un blog – si potrà dire “blog” parlando di poesia? – dove pubblica alcune delle sue produzioni.

La caratteristica di Guido Catalano, oltre al fatto che è torinese, è che fa della poesia, spesso d’amore, che molte volte fa ridere, o almeno sorridere, in modo magari agrodolce. Eppure lui si ostina a volerla chiamare poesia, insistendo che anche se non è triste può esserlo, poesia. Il suo tono a volte ricorda quello di un altro poeta molto poco convenzionale, Charles M. Schulz. Forse se ne sono accorti anche nella redazione di Linus che i due hanno qualcosa di simile, tant’è che gli hanno fatto pubblicare sette poesie illustrate sul numero di novembre.

A Bologna Catalano c’è stato diverse volte, ospite del Macondo, e poi alla Montagnola, lo scorso giugno, sempre con l’organizzazione del locale di via del Pratello. La gente rimaneva sempre fuori, ché anche se gli piace pensarsi ancora un po’ piccolo, Guido Catalano sta diventando grande, anche se non si spiega come mai non sia ancora diventato ricco, come lui stesso si stupisce. Sta crescendo, e infatti è partito in un Grand Tour che lo porterà in tutta Italia, con la sua poesia un po’ bislacca e tanto vera.

Venerdì 18 dicembre Guido Catalano sarà a Bologna, al Locomotiv Club in via Serlio in una versione molto rock.