All’Antoniano l’unica data italiana per l’eccentrica band in inedita versione soft
Chi: dEUS
Cosa: in concerto
Dove: Teatro Antoniano, Via Guido Guinizelli, 3, Bologna
Quando: 25 novembre 2015
Costo: 22 + dp
Info: sito Covo Club
di Erika Gardumi
I dEUS sono una di quelle band a cui le sotto-etichette rock di alternativo, sperimentale e indie calzano veramente a pennello, e non sono solo un modo…
All’Antoniano l’unica data italiana per l’eccentrica band in inedita versione soft
IN BREVE Chi: dEUS Cosa: in concerto Dove: Teatro Antoniano, Via Guido Guinizelli, 3, Bologna Quando: 25 novembre 2015 Costo: 22 + dp Info: sito Covo Club
di Erika Gardumi
I dEUS sono una di quelle band a cui le sotto-etichette rock di alternativo, sperimentale e indie calzano veramente a pennello, e non sono solo un modo cool di aggirare la noiosa definizione di pop-rock. Ascoltando due canzoni distanti dei dEUS, prendiamo ad esempio The Architect e Theme from Turnpike, è facile chiedersi se veramente si tratti dello stesso gruppo. Indie, poi, perché un gruppo belga nasce per definizione fuori dai circuiti tradizionali: un vantaggio geografico che, unito al gusto per la sperimentazione, ha reso la band di Tom Barman un piccolo culto del rock underground fin dal 1994.
Spiazzandoci ancora una volta, i dEUS hanno pensato di predisporre per l’autunno 2015 un soft electric tour, un tour di concerti appunto “soft”, pensato per i teatri. L’unica tappa italiana di questo nuovo tour sarà proprio a Bologna il 25 novembre al Teatro Antoniano, in una serata organizzata in collaborazione con il Covo Club. La scaletta, con tutta probabilità, andrà a sondare le canzoni più melodiche del gruppo o riarrangerà in versione soft pezzi più cattivi, quelli solitamente preferiti per i live adrenalinici. Sarà quindi una veste inedita quella in cui vedremo i dEUS: soft, electric con morbidezza, sussurrata ed emozionante. I biglietti sono in vendita sul circuito Ticketone dal 2 ottobre.
Per chi vuole prepararsi all’evento con un’incursione nella produzione della band consiglio di gustarsi la raccolta dei 20 anni, Selected songs 1994-2014, uscita l’anno scorso e che ben riassume una lunga carriera alla ricerca di suoni alternativi. Tra ampie ballate pop e serrati pezzi con voci recitate e chitarre ossessivamente distorte, il viaggio nella musica dei dEUS si srotola tra gli anni e le suggestioni di un ventennio musicale. Un sound catalizzato talvolta da violini e altri strumenti tirati in stralci di progressive e jazz, talvolta da tastiere più facili e da una voce pulita che dall’inglese d’ordinanza si concede anche qualche raro apporto in francese.
Una bella panoramica, Selected Songs, anche se approfondisce poco le sperimentazioni dei primi tre album. Un modo, forse, per permettere ai curiosi di assaggiarli in purezza senza il bignami del “best of”. Ad esempio Worst Case Scenario, il primo album, è considerato uno degli album più influenti degli anni ’90, con il suo impasto di noise-rock in bilico tra Pixies e Sonic Youth e i ruvidi intervalli che ricordano Frank Zappa, “citato” nei suoni della title track, e affastellamenti di voci grattate alla Tom Waits su impianti di rarefatto jazz sperimentale. Un disco che merita un ascolto, almeno per concederci un’altra sfaccettatura, più calzante, dell’onnipresente termine “alternativo”.
7 ottobre 2015