Bil Bol Bul primavera/estate, di moda nuovi fumetti

Due incontri con gli illustratori Quint Buchholz e Stefano Alghisi

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IN BREVE Chi: BilBOlBul Primavera-estate Cosa: Ultimi due incontri con fumettisti e illustratori aspettando BilBOlBul 2015-Festival internazionale del fumetto Dove: Bologna, Accademia delle Belle arti-Aula Magna, Libreria Modo Infoshop  Quando: 22 e 25 maggio 2015 Costo: Ingresso gratuito

È proprio il caso di dire che BilBOlbul mantiene le promesse. L’organizzazione di BilBOlBul, festival internazionale del fumetto ospitato annualmente a Bologna, aveva promesso tempo fa di mettere in pratica l’idea di una manifestazione diffusa sul territorio e temporalmente, con eventi proposti durante tutto l’anno.

Cosa che lentamente si è andata concretizzando. Si è partiti con ArtCity 2015 per poi arrivare all’ultima Fiera del libro per ragazzi momento in cui, l’associazione Hamelin ha ospitato la personale di Steven Guarnaccia. Ora tocca al cartellone BilBOlBul 2015 Primavera-estate, attivo con un ciclo di incontri già dal 22 aprile.

Se il titolo sembra preso in prestito alle collezioni di moda, i contenuti di questa microrassegna parlano un altro linguaggio. Che è quello del fumetto e dell’illustrazione. E lo parla ospitando autori di sicuro rilievo. Basti pensare che il primo degli incontri, tutti ospitati nell’Aula magna dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, Scuola di Lettere e Beni Culturali – Università di Bologna, è stato l’americano Scott McCloud, noto soprattutto per il saggio Capire il fumetto. A seguire è stata la volta dell’illustratrice tedesca Nadia Budde e poi del neozelandese Dylan Horrocks, autore del magistrale graphic novel metanarrativo Hicksville (Rizzoli Lizard) e, più di recente, di Sam Zabel e la penna magica (Bao publishing).

Oggi per il quarto appuntamento è arrivato a Bologna, grazie anche al Goethe Institut Italien, Quint Buchholz, uno dei maestri dell’illustrazione di area tedesca. Ancora poco conosciuto in Italia Bucholz, classe 1957, è un illustratore che pone le sue opere a cavallo fra il richiamo magrittiano e una potente nitidezza della rappresentazione. Surrealismo e metafisica si saldano con un dettato fatto di nitido realismo, come è possibile notare nei suoi paesaggi, ma anche in Einstein o in Die Insel des Herrn Q., opere prodotte nella prima metà degli anni Ottanta, dove il ventaglio narrativo ed espressivo maneggiato da questo autore è già perfettamente delineato.

Gli stessi elementi sono portati avanti nei lavori successivi e implementati da un accorto accostamento di colori freddi con aggiunte citazioni, spesso quasi suggestioni, prese soprattutto dal registro dei rossi o degli arancio, come è nel recente Morgen (V.) del 2014. Le immagini che Bucholz offre al pubblico mantengono una freddezza mai neutra, capaci come sono di tramutarsi quasi per magia in tensione, di narrare quello che è dentro il gesto o di suggerire quanto poco oltre potrebbe accadere. Premiato ovunque per la sua produzione, Buchholz ha pubblicato ancora poco in Italia. Quanto si può recuperare è in due splendidi titoli editi da Beisler Editore Dormi bene, orsacchiotto mio e Nel paese dei libri. Consigliabile soprattutto quest’ultimo.

Per chiudere il suo ciclo di cinque incontri, BilBOlBul 2015 Primavera-estate si sposta presso la libreria Modo Infoshop di via Mascarella. È lì infatti che il 25 maggio alle ore 19 si terrà l’incontro con Stefano Alghisi autore de Il porto delle anime. Cramps, Birthday Party, Gun Club, Sigfrido Mantovani. Quattro biografie rock’n’roll. In dialogo con lui, il giornalista ed esperto musicale Pierfrancesco Pacoda e l’editore della casa editrice Mal Edizioni Luigi Filippelli. Il volume racconta dei tre gruppi che, a inizio anni Ottanta, vengono riconosciuti come i propugnatori di un ritorno del rock’n’roll alle origini.

I tre, ovvero Cramps, Birthday Party e Gun Club propongono, ognuno con differenti caratteristiche, un suono elettrico più stringato, veloce, che accompagni testi spesso sboccati. Il tutto vestito di atteggiamenti trasgressivi, con riferimento a un immaginario sporco, cattivo, oltraggioso. Alle tre biografie l’autore bresciano aggiunge quella dello sconosciuto (ai più) cantastorie e venditore di lamette da barba Sigfrido Mantovani. Un caso di protopunk inaspettatamente attecchito in casa nostra. Alghisi per raccontare questa quattro storie, prende a riferimento (e reintepreta) autori americani del calibro di Charles Burns e Robert Crumb, le cui influenze sono ben visibili nel tratto e nella composizione della tavola. Ma fa colare sulle biografie, che mescolano elementi presi dalla vita dei musicisti e brani estratti dalle loro canzoni, un nero pastosissimo quanto sensuale. Malato, verrebbe da dire, perfettamente in tono con la materia che l’autore ha scelto di narrare.

Altre informazioni sui due appuntamenti si trovano e si possono chiedere a: info@bilbolbul.net, tel.: 051/233401, www.bilbolbul.net.

22 maggio 2015

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