Vivere e convivivere nelle città socialmente innovative del terzo millennio
Chi: Forum PA
Cosa: Smart City 2014
Dove: BolognaFiere, Padiglione 31, Piazza della Costituzione, Bologna
Quando: 22-24 ottobre 2014
Costo: ingresso gratuito
Info: sito Smartcity
di Erika Gardumi
La parola smart è entrata da anni nell’uso italiano, grazie a una serie di prodotti e espressioni che l’hanno connotata molto più…
Vivere e convivivere nelle città socialmente innovative del terzo millennio
IN BREVE Chi: Forum PA Cosa: Smart City 2014 Dove: BolognaFiere, Padiglione 31, Piazza della Costituzione, Bologna Quando: 22-24 ottobre 2014 Costo: ingresso gratuito Info: sito Smartcity Ph credits: woodleywonderworks, licenza CC
di Erika Gardumi
La parola smart è entrata da anni nell’uso italiano, grazie a una serie di prodotti e espressioni che l’hanno connotata molto più di altri termini inglesi. Smart è un’auto piccola, che passa nel traffico e si parcheggia dove vuole. Il suo prezzo forse non è smart, almeno non nel senso in cui lo sono le offerte speciali sul sito di prenotazioni booking, o come lo è la classe low cost del treno italo. Smart-phone è diventato il telefono cellulare quando ha cominciato ad assomigliare ad un piccolo computer, così come smart si è fatta la tv che va online e naviga sul web. Ma puoi essere smart anche tu se vai in viaggio in compagnia di uno smartbox, oppure se riempi il web di firme digitali con la tua smart card.
Insomma, ne è passato di tempo da quando l’unica cosa smart in Italia erano dei piccoli confetti colorati ripieni di cioccolato. Ora smart è diventato un sinonimo morbido e pervasivo con il quale indicare quanto è piccolo, economico, innovativo, connesso e – soprattutto – molto intelligente. Non passa inosservato il fatto che la parola sia stata usata come brand, in gran parte in ambito commerciale e privato.
La domanda che sorge è: può essere smart anche il pubblico? In un momento storico in cui “gli sprechi della pubblica amministrazione” sono diventati una sorta di mantra collettivo, non dovrebbe passare inosservato il fatto che a Bologna si organizzi un evento come Smart City Exhibition, dove il pubblico e il privato si incontrano per discutere il futuro – quanto più possibile intelligente – del sistema “città”.
Dal 22 al 24 ottobre la Fiera di Bologna ospita un fitto calendario di incontri, convegni e laboratori tematici dove discutere spunti, buone pratiche e linee guida per ripensare la città come luogo dove vivono community e non come semplici agglomerati di cose e persone. Tutti “#temi” chiaramente hashtaggati e hashtaggabili, ma con il pregio concreto di cercare di creare un circolo virtuoso dall’innesto, inevitabile, delle nuove modalità di comunicazione, delle moderne tecnologie, delle reti di condivisione nella vita dei cittadini. A questo link potete navigare il programma, quasi interamente gratuito e su prenotazione.
Se la città del futuro sarà effettivamente efficiente anche nel piccolo, “economica” a livello di soluzioni, socialmente innovativa, tecnologicamente connessa e – per tutto questo – profondamente intelligente… Beh, questo è tutto da vedere e dipenderà in gran parte da come gli attori, cittadini compresi, reagiranno alla sfida.
E’ a questo punto che mi sento di estrapolare un altra sfumatura di significato dal termine smart, che comprende anche l’essere alla portata di tutti. Se la città del futuro saprà essere un luogo dove le tecnologie saranno usate per coinvolgere i cittadini e non per escluderne alcuni, allora quella sarà una smart city degna di un nome così carico di aspettative.