Il duo noise-pop alternativo al Covo per la prima data italiana del nuovo tour
Chi: The Raveonettes
Cosa: in concerto
Dove: Covo Club, viale Zagabria 1, Bologna
Quando: 31 ottobre 2014
Costo: n.d.
Info: sito Covo Club
di Erika Gardumi
Dire che i Raveonettes hanno stile non è certo un modo per sminuirne la musica. Anzi. Quello che colpisce nel duo danese…
Il duo noise-pop alternativo al Covo per la prima data italiana del nuovo tour
IN BREVE Chi: The Raveonettes Cosa: in concerto Dove: Covo Club, viale Zagabria 1, Bologna Quando: 31 ottobre 2014 Costo: n.d. Info: sito Covo Club
di Erika Gardumi
Dire che i Raveonettes hanno stile non è certo un modo per sminuirne la musica. Anzi. Quello che colpisce nel duo danese è quanto la musica che producono sia vigorosa nonostante la patinatura che potrebbe trasparire da uno sguardo approssimativo al caschetto biondo di Sharin Foo (basso, chitarra e voce) o al cangiante atteggiamento vagamente emo-hipster di Sune Rose Wagner (chitarra e voce).
Da alcuni anni al centro della scena shoegaze europea, i Raveonettes sbarcano al Covo Club di Bologna per il primo concerto su suolo italiano del tour del nuovissimo album Pe’hai, uscito in luglio per Beat Dies Records. L’attesa del loro arrivo in città il 31 ottobre ha il suono incalzante delle incursioni noise su precise chitarre in riff, dell’aggressività post-punk stemperata nelle armonie vocali a due voci alla Everly Brothers che li caratterizza.
Sonorità e temi dark che li fanno avvicinare a riferimenti musicali netti, dall’impronta dei Jesus and Mary Chain all’eredità noise dei Sonic Youth, passando per una certa ossessione per i Velvet Underground che però a tratti si distrae con richiami al surf e al rock anni ’50 e ’60, basti pensare al loro pezzo (quasi) famoso Love in a trashcan, e il suo video vintage ispirato ad uno spot televisivo molto sixties.
Pe’hai, l’ultimo lavoro della band, prende il nome da una località delle Hawaii, ma non per questo si porta su lidi surf. Vagamente elettronico, rarefatto e piuttosto cupo nei temi che tratta – come nella migliore tradizione della band – non delude anche se smussa un po’ la carica garage-rock. Ma per quella, probabilmente, sarà sufficiente sentirli dal vivo.