A Bologna il Cuor Contento tour, nuova veste per molti pezzi storici dei CCCP e CSI
Cosa: Report dal live di Giovanni Lindo Ferretti, A Cuor Contento tour
Quando: concerto del 17 luglio 2014
Dove: BOtanique, Bologna
di Giuseppe Marino
Particolarità di ogni data di Giovanni Lindo Ferretti è il ricco contorno di aneddotica che riesce ad evocare. Il punk, i CSI, poi la conversione…
A Bologna il Cuor Contento tour, nuova veste per molti pezzi storici dei CCCP e CSI
IN BREVE Cosa: Report dal live di Giovanni Lindo Ferretti, A Cuor Contento tour Quando: concerto del 17 luglio 2014 Dove: BOtanique, Bologna
di Giuseppe Marino
Particolarità di ogni data di Giovanni Lindo Ferretti è il ricco contorno di aneddotica che riesce ad evocare. Il punk, i CSI, poi la conversione ideologica e religiosa e la vita agreste, che però non cancellano dai live il punk dei CCCP e gli inni avvolgenti dei CSI. Chi ne ha voglia trova vari argomenti di conversazione, e può anche scoprire nel fascino dell’artista Ferretti qualche spunto speculativo su cosa voglia dire essere coerenti, e su quale profondità o superficie ci si debba concentrare per misurare il grado di coerenza di una persona. Da parte sua, GLF può ancora apparire fedele alla linea, condizione resa possibile da un’unica grande certezza, sempre enunciata: la linea non c’è.
A Cuor Contento Tour, nuovamente a Bologna, al BOtanique, presenta una scaletta diversa rispetto agli anni passati, conferma alcuni pezzi storici e ne aggiunge molti altri, attingendo ampiamente dai CCCP. L’arrangiamento, l’idea del suono, rimangono invece gli stessi, con gli ottimi Ezio Bonicelli al violino e la chitarra elettrica e Luca Alfonso Rossi al basso, chitarra elettrica e batteria elettronica. I pezzi sono prosciugati fino all’individuazione di una linea melodica sottile e coinvolgente, che si sposa con la voce di Ferretti. Che ora come allora scandisce le parole e prolunga i toni, porta i testi su una linea al tempo stessa salmodiante e tesa.
“Sono vecchio e felice nella vecchiaia”, è la frase rivolta al pubblico in uno dei rari momenti di comunicazione esterna alle canzoni. C’è da credergli: Ferretti, silhouette leggera e affilata vestita di gilet e camicia bianca, riporta tutti i pezzi a un ritmo biologico, pulsazioni cardiache su cui canta tenendo le mani in tasca, oscilla e con lui oscilla il pubblico, in uno stato piacevolmente ipnagogico. Alcuni brani, come Oh! Battagliero, Tu Menti e Emilia Paranoica, lasciano forse trasparire la mancanza del fremito e il nervosismo originario, ma in generale le nuove vesti calzano bene, da Amandoti, diventata tango equestre, alla perfetta semplicità di Annarella. C’è anche spazio per Tomorrow, hit di Amanda Lear già incontrata nel 1988, che sfocia in Mi Ami e i relativi spermi indifferenti. La performance è fluida e compatta, composizione di singoli pezzi comunque brevi; così anche un brano lungo, disteso come Irata è riportato nei limiti dei quattro minuti. Finita, forse, la “psicoterapia selvaggia” e pacificato il cuore, la sera A Cuor Contento non è messianica e neppure nostalgica, è piuttosto un racconto sincero, che era già stato scritto con un linguaggio che potesse durare, e trova con naturalezza una nuova forma. Si passa attraverso Occidente, Cupe Vampe, Unità di Produzione e, in chiusura, Jurij spara ancora.
Qui i prossimi appuntamenti al BOtanique.