Il Festival del cinema biopic inaugura in musica con “Jimi: All is by my side”
Cosa: inaugurazione Biografilm Festival 2014
Dove: Cinema Lumière, via Azzo Gardino 65, Bologna; Cinema Arlecchino, via Lame 57; Cinema Odeon via Mascarella 3
Quando: venerdì 6 giugno 2014
Costo: spettacoli fino alle 18.00 € 6; dalle 18.00 € 8
di Sergio Rotino
Formula vincente non si cambia. Vale anche per il Biografilmfestival, che alla sua decima edizione bissa l’apertura verso il musicale. E se nell’edizione 2013…
Il Festival del cinema biopic inaugura in musica con “Jimi: All is by my side”
IN BREVE
Cosa: inaugurazione Biografilm Festival 2014 Dove: Cinema Lumière, via Azzo Gardino 65, Bologna; Cinema Arlecchino, via Lame 57; Cinema Odeon via Mascarella 3 Quando: venerdì 6 giugno 2014 Costo: spettacoli fino alle 18.00 € 6; dalle 18.00 € 8 Info: http://www.biografilm.it/
di Sergio Rotino
Formula vincente non si cambia. Vale anche per il Biografilmfestival, che alla sua decima edizione bissa l’apertura verso il musicale. E se nell’edizione 2013 ci si era fidati con grande fiuto di Searching for the sugar man, documentario che veramente narra la storia di una vita, quest’anno la giornata di apertura del 6 giugno è all’insegna di un mostro sacro della musica rock, di una icona chitarristica, anzi dell’icona chitarristica per eccellenza: Jimi Hendrix.
Ad aprire le danze, alle 20 al cinema Arlecchino in via Lame 57, è Jimi: All is by my side, biopic (ma non chiamatelo così, per favore: la produzione se ne avrebbe a male) uscito nel 2013 e firmato dal regista John Ridley, premio Oscar per la sceneggiatura di 12 anni schiavo. Stesso luogo, ma alle 22.30, ecco Jimi plays Monterey, documentario storico dei registi Hegedus e Pennebaker, entrambi presenti e pronti a dialogare col pubblico. A lato della visione filmica di Hendrix, nel Parco del Cavaticcio-BioParco, proprio a fianco della Cineteca, l’Opening party del Biografilm ospita dalle 21.30 il concerto dei Quintorigo, che presentano il loro personalissimo omaggio al musicista di Seattle. Momento imperdibile per ascoltare l’interpretazione dei pezzi storici di Hendrix offerta dalla band, visto che la Jimi Hendrix Foundation ha bloccato il disco in cui erano stati raccolti.
Ma il vero nocciolo duro della prima giornata del Biografilm festival sta nei 108 minuti di Jimi: All is by my side, che raccontano gli esordi del chitarrista di colore. L’opera di Ridley si focalizza infatti nell’arco temporale che dal 1966 porta al 1967, dall’essere scoperto in un locale dalla sua amica e mecenate inglese Linda Keith, fidanzata di Keith Richard, al giorno prima della performance al Monterey Festival, momento che consacrerà Hendrix come uno dei maestri della chitarra, e della musica rock, da lì per i decenni a venire. È il “periodo londinese” del chitarrista a essere messo sotto osservazione, i suoi incontri, le sue relazioni semtimentali, la sua evoluzione come uomo prima che musicista. Ma la musica ha, per forza di cose, un posto importante nella pellicola, anche se non propone un pezzo originale che sia uno.
«È oramai una leggenda fare un film su Hendrix con musiche originali» ha affermato in conferenza stampa il direttore artistico Andrea Romeo. Dal canto suo Danny Bramson, uno dei music supervisor più influenti della scena cinematografica americana oltre che produttore della pellicola, ha sottolineato che «da circa quindici anni la Foundation non dà licenze per le canzoni di Hendrix. Inoltre il biopic si concentra sull’anno in cui la musica del chitarrista americano non si era ancora ben strutturata e lui non si era ancora del tutto realizzato artisticamente. Tutte ragioni che spostano l’attenzione di Ridley dall’aspetto musicale, che comunque è sempre ben presente, al territorio della vita personale, delle relazioni sentimentali e amicali, alla nascita della Experience, la band con cui incide i suoi brani più popolari.
«Si deve tener conto che il periodo londinese raccontato nel film, è quello in cui Hendrix interpretava molta musica di altri gruppi» dice Bramson. Un esempio in tal senso è il passaggio della pellicola in cui gli Experience aprono un loro act proponendo una versione stravolta eppure estremamente fedele di Sergent Pepper, inventata mezz’ora prima di salire sul palco.
Costruito a partire da materiali di archivio e interviste ai protagonisti dell’epoca, All By My Side racconta Jimi, l’uomo, prima che Hendrix, la leggenda. E contemporaneamente racconta la società dell’epoca, gli anni di crescita culturale e di rinnovamento della società europea. Ridley si dimostra un maestro nel lavorare elementi documentaristici inserendoli in un percorso di fiction, ricostruendo un quadro di insieme del periodo accuratissimo.
Un elogio va anche agli attori, tutti perfettamente in parte. Irriconoscibile André Benjamin, probabilmente conosciuto dai più come André 3000 (OutKast), che appare nella pellicola come un Hendrix redivivo per quanto riesca a entrare nella pelle del musicista. Imogen Poots gli tiene testa, offrendo una interpretazione di Linda Keith sommessa quanto intensa. Hayley Atwell (Kathy) e Andrew Buckley (il manager Chas Chandler) non sono da meno, offrendo interpretazioni che amplificano evoluzioni e contraddizioni di un genio indiscusso della musica qual è Jimi Hendrix.