Al Parco della Zucca il rigenerante incontro tra la fondatrice del Living Theatre e Silvia Calderoni dei Motus
Cosa: Report di The Plot is the Revolution, spettacolo di Enrico Casagrande e Daniela Nicolò con Silvia Calderoni, Judith Malina (Living Theatre NY) e la partecipazione di Thomas Walker, Brad Burgess
Dove: Parco della Zucca, Bologna, per Arte Memoria Viva
Quando: 10 luglio 2013
Foto di Marco Caselli
di Giuseppe Marino
Al parco della Zucca, nello spazio antistante il Museo per la Memoria di Ustica, ieri sera è andato in scena The Plot is the Revolution, all’interno del programma di Arte Memoria Viva…
Al Parco della Zucca il rigenerante incontro tra la fondatrice del Living Theatre e Silvia Calderoni dei Motus
IN BREVE Cosa: Report di The Plot is the Revolution, spettacolo di Enrico Casagrande e Daniela Nicolò con Silvia Calderoni, Judith Malina (Living Theatre NY) e la partecipazione di Thomas Walker, Brad Burgess Dove: Parco della Zucca, Bologna, per Arte Memoria Viva Foto di Marco Caselli
di Giuseppe Marino
Al parco della Zucca, nello spazio antistante il Museo per la Memoria di Ustica, ieri sera è andato in scena The Plot is the Revolution, all’interno del programma di Arte Memoria Viva. Lo spettacolo di Enrico Casagrande e Daniela Nicolò è un inno potente, e a suo modo gioioso, all’arte e alla rivoluzione, entrambe spinte, o meglio istinti, da ricercare dentro di sé e condividere.
Dopo un rincorrersi di voci, frasi che dagli amplificatori pongono domande sull’atto rivoluzionario – si scrive su Facebook, si risponde su Twitter, ma è possibile fare la rivoluzione solo parlandone? – il palco costituito da pannelli bianchi su cui scrivere, disegnare, ritagliare spazi immaginari, diventa il luogo che accoglie l’incontro fra Judith Malina e Silvia Calderoni. La prima, 87 anni, è una delle fondatrici del Living Theatre; siede dietro una scrivania e con sguardo limpido dice di ricordi e passioni. La seconda, 32 anni, ha vinto nel 2009 il Premio Ubu come Migliore Attrice Under 30 e fa parte della compagnia Motus; androgina e affilata, dolce quando parla con Judith, un’esplosione feroce di manifestazioni corporee quando contorcendosi, saltando, colpendo il suolo ne mette in scena le emozioni.
The Plot is The Revolution, spettacolo breve e denso, tocca molti argomenti e lascia che questi si intreccino, alla ricerca di un’espressione libera. La rievocazione delle performance di Judith, gli incontri/scontri con la polizia, le riflessioni sulla pervasività del potere e delle regole, le coercizioni carcerarie, la maturità e il miglioramento che consente la vecchiaia, la forza e la ribellione di Antigone vissute da Judith e da Silvia, il teatro da portare ovunque, adesso. E La bella rivoluzione non violenta anarchica. Sono alcune delle impressioni che passano sulla pelle degli spettatori, chiamati a partecipare, a morire e urlare, rapiti dalle storie di Judith, a volte dolorose, sempre rivitalizzate da una vena di positività, e dalle (re)azioni di Silvia, performer strenuamente fisica, capace di (auto)distruzione e ricostruzione, un corpo modellato per comunicare.
The Plot is the Revolution è un inno alla libertà dalle regole, e il suo specchio è nella dedizione e la disciplina che le due attrici si sono imposte per amore dell’arte.
“La Trama è la Rivoluzione” è il pensiero che muoveva il Living Theatre nel 1968, oggi spinta ancora essenziale, vitale, che si conclude con l’invito al pubblico a lasciare un’idea, una frase o un disegno, sul palco già trasformato dagli eventi dello spettacolo, mentre The Revolution will not be Televised di Gil Scott-Heron gira in loop, come un mantra tribale.