La New Wave anni ’80 tra cinema e musica

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Giovedì 9 maggio lo Spazio Indue celebra il genere con il live dei Caron Dimonio

 

new-wave-induo post01Chi: Caron Dimonio
Cosa:
serata New Wave
Quando: 9 maggio
Dove: Spazio InDue, Vicolo Broglio 1/F
Costo: gratis

di Valentina Bellantone

 

Giovedì 9 maggio lo Spazio Indue celebra il decennio che ha determinato le più prepotenti rivoluzioni culturali, musicali e di costume del secolo passato…

 

Giovedì 9 maggio lo Spazio Indue celebra il genere con il live dei Caron Dimonio

 

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IN BREVE Chi: Caron Dimonio  Cosa: serata New Wave  Quando: 9 maggio  Dove: Spazio InDue, Vicolo Broglio 1/F  Costo: gratis

 

di Valentina Bellantone

 

Giovedì 9 maggio lo Spazio Indue celebra il decennio che ha determinato le più prepotenti rivoluzioni culturali, musicali e di costume del secolo passato con una serata evento tutta dedicata agli anni ’80.

In apertura di serata, la proiezione del documentario Crollo Nervoso, la New Wave italiana degli anni ’80 (Italia 2009, 60′) del regista e produttore discografico-Rave Up Records Pierpaolo De Iulis. A seguire un dialogo tra Pierpaolo De iulis, Oderso Rubini (Italian Records) e vari musicisti della scena New Wave bolognese degli anni ’80 (Gaznevada, Confusional Quartet, Stupid Set).

Alle 22.30 è in programma il live dei Caron Dimonio, progetto Post Punk/New Wave nato nel 2012 e composto da Giuseppe Lo Bue (cantante e chitarrista nei Dna2 alternative rock band bolognese e chitarrista dei Ligeya, grunge band anch’essa bolognese) chitarra, voce e suoni synth/drum machine, e Filippo Scalzo (già bassista dei Ligeya e dei Forest of Veils Goth/Folk band bolognese) al basso. Special guest Nevica su 4.0 (Electro Noise).

Giuseppe Lo Bue ci parla del progetto Caron Dimonio:

Una serata dedicata agli anni ottanta quella di stasera. Molti ragazzi non hanno vissuto quegli anni ma ne sono rimasti affascinati. Cosa rappresentano per te?

Gli anni ’80 sono molto variegati. E’ un periodo di grande fermento culturale, sono nate in quel periodo band davvero valide che hanno dato vita a generi come l’ Elettronica, la Dark Wave e la New Wave. Sono molto legato a gruppi come Joy Division, Chamelons, The Cure, band inglesi che hanno dato al rock delle tinte molto oscure sia per quel che riguarda i testi sia per le sonorità. Il panorama attuale è costellato da esperienze come quelle dei White Lies, degli Interpol, degli Editors che risentono chiaramente di influenze Dark Wave,  anch’io ho preso degli spunti dalle sonorità di quel periodo. Gli anni ’80 non sono mai morti.

E invece cosa significa essere Wave?

Tendenzialmente si identificano con “Wave” le persone che ascoltano o che creano musica New Wave. Secondo me è un abbreviazione non molto precisa. Il termine Wave può indicare filoni diversi se accoppiato ad aggettivi come “Dark” o “No” o “Elettro”. La New Wave è nata a metà degli anni 70 e il termine è stato coniato per definire i gruppi influenzati dal Punk Rock. La New Wave si caratterizza per l’utilizzo di elementi pop in modo non convenzionale. I musicisti che fanno musica secondo questa logica sono considerati Wave. Anche chi la ascolta ovviamente. Nei Ramones, anche se comunemente avvicinati al filone Punk, secondo me ci sono molti elementi New Wave. Altri principali esponenti di questa corrente sono stati i Talking Heads, gli Smiths e Blondie.

La tua carriera da musicista e cantautore come frontman dei DNA2, e poi chitarrista dei Ligeya, è lunga e costellata di successi. Cosa ti ha spinto a questo nuovo progetto?

Costellata di successi mi sembra un po’ esagerato. I nostri dischi hanno avuto una buona accoglienza da parte della critica e abbiamo fatto parecchi concerti in giro per l’Italia. Siamo già contenti così.

Caron Dimonio è stata sin dall’inizio concepita come band di 2 elementi o era in origine un progetto solista? Mi racconti come è nata questa idea?

Caron Dimonio è un duo. Il progetto era già in incubazione da tempo, volevo dare sfogo alla mia vena più oscura e allo stesso tempo creare musica con degli strumenti elettronici, cosa che invece con i DNA2 non avveniva. Alla fine del 2012 nella mia camera sono nate le prime bozze delle canzoni, poi con Filippo Scalzo (già bassista dei Ligeya e dei Forest of Veils Goth/Folk band bolognese) al basso in sala prove abbiamo dato una forma definitiva al tutto.

Caron Dimonio rappresenta per te un percorso alternativo o complementare all’esperienza dei DNA2?

Caron Dimonio è un progetto complementare. Con i DNA2 abbiamo terminato il nuovo disco e siamo in attesa del momento giusto per pubblicarlo perché sia io che gli altri componenti siamo impegnati in diversi progetti sempre in ambito musicale. Personalmente sono molto fiero di aver creato, con il prezioso aiuto di validi dj e amici, “Atmopshere”, un party o, se vogliamo, un format Dark Wave che mi ha dato parecchie soddisfazioni. Fra gli artisti che abbiamo ospitato tra i più noti Federico Fiumani storico frontman dei Diaframma e i Sixth June, band Electro Dark di Berlino.

Come credi di essere cresciuto musicalmente in questi anni? Quali sono le esperienze o le conoscenze che hanno influenzato il tuo percorso artistico?

Non so se sono cresciuto, di sicuro i miei ascolti sono molto aumentati. Mi piace molto ascoltare i demo delle band che si propongono per suonare al CandyBar. Le esperienze che mi hanno influenzato maggiormente sono quelle personali, della vita di tutti i giorni, gli strumenti sono importanti perché ti permettono di sperimentare ma è il mio sentire interiore che li fa muovere. La musica, e penso di parlare a nome di tutti i musicisti, semplici ascoltatori o amanti di questa arte, nasce da una necessità.

8 maggio 2013

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