Tra il ghetto ebraico e il West, “Forse non tutti sanno che..” c’è il Caffè Rubik
Chi: Caffé Rubik e la Musica Sigillata
Cosa: piccoli sipari quotidiani a Bologna
Quando: orario aperitivo, ma non solo
Info: www.cafferubik.com
Nel cuore di Bologna, tra il ghetto ebraico e il West, “Forse non tutti sanno che..” da ben sei anni ci s’imbatte nel Caffè Rubik di via Marsala: un localino che se ci capiti e ti siedi a prendere un caffè, rischi di non alzarti più. Rubik, lo dice il nome stesso, è un locale, ma non solo. E’ un contenitore di idee…
Tra il ghetto ebraico e il West, “Forse non tutti sanno che..” c’è Caffè Rubik
IN BREVE Chi: Caffé Rubik e la Musica Sigillata Cosa: piccoli sipari quotidiani a Bologna Quando: orario aperitivo, ma non solo Info: www.cafferubik.com
di Serena Viola
“FORSE NON TUTTI SANNO CHE…”: NOTIZIE UTILI PER PERDERE TEMPO CONSAPEVOLMENTE. La prima puntata di un viaggio dentro la Bologna dei luoghi caratteristici e dei siparietti di ogni giorno: come qui in nessun’altra città!
Nel cuore di Bologna, tra il ghetto ebraico e il West, “Forse non tutti sanno che..” da ben sei anni ci s’imbatte nel Caffè Rubik di via Marsala: un localino che se ci capiti e ti siedi a prendere un caffè, rischi di non alzarti più. Rubik, lo dice il nome stesso, è un locale, ma non solo. E’ un contenitore di idee, che si propone e propone alla città, occasioni di aggregazione e di riqualificazione urbana.
Che sia un locale atipico lo si intuisce subito dai i tavoli e le sedie diverse, dalle preziose bottiglie di liquore demodé, dal caffé che non è di una marca ma un Mokador o dal chinotto che non è un “semplice” chinotto ma il Chinotto Neri, che è un po’ come la Ferrari dei chinotti.
Vale la pena segnalare “Musica Sigillata”, la rassegna che da un anno contiene già nel titolo l’intento di suggerire un modo alternativo di fruire della musica e di intendere lo spazio in cui la musica è contenuta. Musica Sigillata non è musica d’ascensore e non è musica da intrattenimento. Musica Sigillata la cultura la vuole proteggere, costruirle intorno un involucro che metta il pubblico nella condizione di ritrovare l’attenzione e il gusto per l’ascolto. Musica Sigillata non è un’operazione commerciale, perché per la durata del concerto il locale cessa l’attività e cambia funzione, divenendo la vetrina attraverso la quale guardare e non toccare. Perché – per non perdere il senso dell’ironia – la musica è notoriamente sacrificio per il musicista ma per una volta è sacrificio anche per chi ascolta, che non fa altro che questo: ascoltare, senza alzarsi per andare al bancone o uscire a fumare. E’ qualcosa di diverso: musicisti si espongono letteralmente dall’interno all’esterno, il bar si svuota e il portico si riempie, la strada acquista il nuovo senso di auditorium mentre intorno tutto si muove.
Per un giorno alla settimana – nel famigerato orario aperitivo – il Caffè Rubik, già coinvolto in attività extra commerciali, ridefinisce se stesso e diventa il palcoscenico sigillante attraversato dalla musica, affermando da una parte la propria natura di locale polifunzionale e dall’altra il carattere sociale che vuole il fantomatico degrado annientato dalle idee (senza citare la questione antiestetica dei funghi per il riscaldamento, sostituiti dalle coperte che da anni caratterizzano il locale). La rassegna si autofinanzia grazie alle consumazioni che precedono e seguono il concerto e ha l’ambizione di diventare un appuntamento fisso in grado di coinvolgere non solo la clientela del locale ma tutta la strada, con una serie di proposte che chiamino in causa le attività e i civici adiacenti, dalle mostre fotografiche legate alle esibizioni fino ai video proiettati sul muro antistante il bar, offrendo la possibilità all’incrocio tra Via Marsala e Via Mentana di costituire un unicum nell’ambito della città di Bologna.
Uno spazio pubblico vivo dato dall’interscambio di interno ed esterno che funziona durante tutto l’anno, indipendentemente dalla temperatura e dal traffico, perché nega la prima e scavalca il secondo. Il programma, in via di definizione, mira inoltre ad offrire un’opportunità alle numerose etichette indipendenti ed agli artisti bolognesi (e non) per proporre il proprio lavoro in un luogo diverso e in un contesto che – per alcuni – potrebbe costituire una sfida avvincente.
Last but not the least “Un giorno tutto questo sarà tuo”: la possibilità che Rubik offre, in quanto mutevole e “contemporanaeo”, di comprare gli oggetti e parte dell’arredamento stesso del locale, lì dove dei bollini colorati indicano se “Venduto”, “Prenotato”..
Insomma, l’eccezionalità di Rubik è che agguanta tutti quelli che in un momento della loro vita provano a sedersi a bere un caffè, è il risultato di idee di molti, è la conferma che anche in centro si può e forse si dovrebbe osare, molto di più.
26 novembre 2012