Un manipolo di musicisti VS il pensiero del (non)compositore americano John Cage
Chi: musicisti vari
Cosa: una serata dedicata alla musica e al pensiero di John Cage
Quando: 24 novembre, apertura 20.30 – inizio live 21.30
Dove: TPO, Via Camillo Casarini, 17
Costo: offerta libera
Info: http://www.tpo.bo.it
Chiamarsi di cognome CAGE (gabbia) ed essere invece uno dei più anarchici interpreti della musica classica del Novecento è già di per sé un ossimoro. Aggiungiamo che John Cage ha creato una grande rottura teorizzando la figura…
Un manipolo di musicisti VS il pensiero del (non)compositore americano John Cage
IN BREVE Chi: musicisti vari Cosa: una serata dedicata alla musica e al pensiero di John Cage Quando: 24 novembre, apertura 20.30 – inizio live 21.30 Dove: TPO, Via Camillo Casarini, 17 Costo: offerta libera Info: http://www.tpo.bo.it
di Erika Gardumi
Chiamarsi di cognome CAGE (gabbia) ed essere invece uno dei più anarchici interpreti della musica classica del Novecento è già di per sé un ossimoro. Aggiungiamo che John Cage ha creato una grande rottura teorizzando la figura di un compositore non-compositore: capace di aprire, a partire dalla fine degli anni ’30, una serie di paradossi nel continuum pressoché lineare della tradizione della composizione classica per pianoforte.
Nella storia musicale di Cage la dodecafonia appare così presto (è il 1933, John ha 21 anni) che di lì a poco le note diventano 25 e poi cambiano proprio natura, trasformate nel suono da oggetti inseriti in prossimità delle corde del pianoforte. Il pensiero di Cage cambia in maniera radicale il modo di intendere la musica e soprattutto il compositore di musica: l’artista non controlla, non organizza più la natura, ma la ascolta. L’uomo assume un ruolo subalterno, di liberatore del suono. L’opera di Cage va tutta nella direzione di liberazione dalle costrizioni, un’ anarchia che è anche ricerca nuove forme e materiali e che si confronta di volta in volta con le altre arti, con il Silenzio, con le scelte compositive “non intenzionali”, con l’esplorazione della parola scritta.
Moltissime le ispirazioni e le provocazioni negli 80 anni di carriera di Cage (1912-1992), materiale succoso per un rendezvous con il personaggio a 100 anni dalla nascita. Per questo ilTPO di Bologna ha pensato di organizzare un concerto chiedendo a un gruppo di musicisti provenienti da diversi ambiti stilistici di confrontarsi con l’opera e il pensiero di questo poliedrico artista, “nella convinzione che la sua ottimistica visione del futuro della musica possa offrire ancora oggi una prospettiva ricca di stimoli”. Tra quanti hanno risposto anche Emidio Clementi e Freak Antoni.
La serata di sabato 24 novembre sarà quindi dedicata a rivitalizzare una delle più intriganti figure musicali del Novecento: al cospetto di John Cage saranno RickyJam (electronics, Sculpture Musicales), Massimo Carozzi, Gian Paolo Guerini (Walter Marchetti Song for John Cage), Daniele Faraotti Band (rock, D. Faraotti, Enrico Mazzotti, Ernesto Geldes Illino), Emidio Clementi (Empty Words), Pianissimo (Hyper Beatles – Marco Dalpane, Stefano De Bonis, Stefano Malferrari, Fabrizio Puglisi, Andrea Rebaudengo, Dimitri Sillato), Stefano Pilia, Egle Sommacal (chitarre el.), Ironikontemporaneo (Freak Antoni, Alessandra Mostacci).
Il titolo della serata è “Imaginary landscape/3”, un omaggio diretto all’Imaginary Landscape di Cage e un riferimento nemmeno troppo nascosto alla sua concezione del rapporto tra esecuzione ed esecutore: invece di tentare di imporre il suo stile musicale all’ambiente locale, Cage lascia che sia l’ambiente locale a determinare il risultato della propria arte. Non possono che nascerne incredibili paesaggi immaginari, da scoprire sotto il palco del Tpo sabato sera alle 21.30. Ingresso a offerta libera.