Prometheus delude le aspettative

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Il ritorno di Ridley Scott alla fantascienza è incompleto e abbozzato 

 

prometheus-list01Titolo: Prometheus
Regia: Ridley Scott
Anno: 2012
Interpreti: Noomi Rapace, Michael Fassbender, Charlize Theron

Dove: 
a Bologna: Medica Palace, Smeraldo Digital, Uci Cinemas Meridiana, Multisala Cineci, Star, Nuovo Nosadella, The Space Cinema
Quando: dal 14 settembre 2012

L’esercizio legato a Prometheus è ipotizzarne la maggiore o minore vicinanza al culto di AlienScott inizia il suo nuovo lavoro con un’impostazione visiva e concettuale opposta alla …

Il ritorno di Ridley Scott alla fantascienza è incompleto e abbozzato 

 

 

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IN BREVE Titolo: Prometheus Regia: Ridley Scott Anno: 2012 Interpreti: Noomi Rapace, Michael Fassbender, Charlize Theron Dove:  a Bologna: Medica Palace, Smeraldo Digital, Uci Cinemas Meridiana, Multisala Cineci, Star, Nuovo Nosadella, The Space Cinema  Quando: dal 14 settembre 2012

 

di Giuseppe Marino

 

L’esercizio legato a Prometheus è ipotizzarne la maggiore o minore vicinanza al culto di Alien. Scott inizia il suo nuovo lavoro con un’impostazione visiva e concettuale opposta alla quadrilogia di cui firmò il principio nel 1979, e l’apertura del film in questo modo appare coraggiosa e interessante. In contrapposizione alla forza claustrofobica di Alien, Prometheus si apre su naturali spazi aperti, panoramiche aeree su flussi d’acqua e pieghe geologiche, trasportate da una musica elegiaca.

Tutto quanto viene promesso nell’apprezzabile prima mezz’ora, compresa una buona presentazione dell’androide Fassbender, viene successivamente smentito.

Prometheus parte alla ricerca di creatori e divinità e inciampa in una sceneggiatura sciatta e piena di lacune; la scarsa riuscita del film, dunque, è in buona parte da imputare ai writers Jon Spaiths (L’Ora Nera e un prossimo reboot de La Mummia) e Damon Lindelof (Cowboys&Aliens e Lost). A quest’ultimo sono probabilmente imputabili anche superflue e ingenue derive sull’importanza e irrinunciabilità della fede. Ma l’assortimento prevede reazioni fisiche e psicologiche grottesche, scene affrettate e prive di emozione, gregari che per la loro idiozia non sarebbero ben visti neanche nei più indulgenti fra gli horror a basso costo. Prometheus perde l’unità di spazio e la minaccia continua dell’animale cacciatore, ma non offre una sua alternativa. Dalla saga di Alien, anzi, ruba numerose scene rendendole dei calchi inessenziali e privi di senso del dramma. A evitare il totale imbarazzo c’è una potente resa scenografica, ancora ispirata all’estetica necro-futuristica di Giger, e una scena di autochirurgia invasiva che si distingue dal resto quantomeno per immediatezza, se non per verosimiglianza.

Scott, pur azzeccando alcune sequenze, non trova la quadratura per le notevoli ambizioni dello script, e si limita a filmare ripetuti raid e fughe repentine, mentre i personaggi sembrano intontiti da inattesi cambi di ruolo e di registro. Il risultato è un film che non riesce a decollare, a cui la mania di grandezza nega anche la dignità del b-movie. L’idea più curata sembra quella del finale-gancio, il che la dice lunga su quanto Prometheus possa risultare deludente e poco compiuto.

18 settembre 2012

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