La prima personale bolognese di una giovane promessa dell’arte contemporanea
Cosa: Non sprecherò l’inchiostro
Chi: Alessandra Maio
Quando: dal 13 al 29 settembre 2012, inaugurazione giovedì 13 alle 18.00
Dove: Spazio San Giorgio, via San Giorgio 12/A, Bologna
Info: 3495509403
Quella di Alessanda Maio è arte di confine (o margine, nello specifico): il confine fra la scrittura e il disegno, il confine fra il gioco e l’ossessione, fra l’ironia e la rappresentazione. Nata nel 1982, Alessandra Maio terrà allo Spazio San Giorgio …
La prima personale bolognese di una giovane promessa dell’arte contemporanea
IN BREVE Cosa: Non sprecherò l’inchiostro Chi: Alessandra Maio Quando: dal 13 al 29 settembre 2012, inaugurazione giovedì 13 alle 18.00 Dove: Spazio San Giorgio, via San Giorgio 12/A, Bologna Info: 3495509403
di Giuseppe Marino
Quella di Alessanda Maio è arte di confine (o margine, nello specifico): il confine fra la scrittura e il disegno, il confine fra il gioco e l’ossessione, fra l’ironia e la rappresentazione.
Nata nel 1982, Alessandra Maio terrà allo Spazio San Giorgio la sua prima personale bolognese, curata da Simona Gavioli. La mostra “Non Sprecherò L’Inchiostro” sarà visitabile dal 13 al 29 settembre, con inaugurazione alle 18.00 di giovedì 13.
Viste nell’insieme, da quella che è solitamente la giusta distanza, le figure sono definite, eleganti, formate con precisione quasi didattica. Un pesce, una lumaca, larve. Avvicinandosi si scopre il mondo creato dalla scrittura minuziosa di Alessandra Maio, parole e frasi, ripetute accostate, calcate o accennate, perfettamente disposte ed equilibrate per dare dimensione alle immagini. Il tratto si nasconde e chiede d’avvicinarsi all’opera per essere visto, scoprendo una certa complicità (una ricerca d’intimità) fra artista e spettatore.
Scrive Simona Gavioli nella presentazione:
Il lavoro di Maio parte dall’ossessione della scrittura come pratica salvifica alla punizione scolastica. La scrittura si arma d’ironia per comporre la figura dell’animale in un gioco di piani sfalsati che faranno vedere la semplicità dell’opera, prima del concetto insito in essa. Ad una prima visione ciò che percepiamo è solamente la figura dell’animale rappresentato. Lo scorgiamo in tutta la sua bellezza, ne intravediamo i particolari, le forme e le caratteristiche in bianco e nero. È solo immediatamente dopo esserci avvicinati che la scena ci compare in tutta la sua totalità. La formica nasconde un messaggio, cosi come lo scarafaggio, la pulce o la coccinella.
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