Di gruppi che mischiano di certo non ne mancano. L’era digitale permette a un abile compositore di mettersi al computer e sovrapporre, mixare, musicare coi polpastrelli. E il netto predominio di Richard Fearless su ciò che sono i Death in Vegas potrebbe far pensare a qualcosa del genere. In realtà, ciò è solo parzialmente vero.

Non si discute sul fatto che Fearless in effetti sia i Death in Vegas: ne è il creatore, l’anima e l’autore. Non è, però, ciò che li tiene in vita. Oltre a Tim Holmes, che fino al disco uscito nel 2011, Trans-Love Energies, era il co-conduttore della band, i Death in Vegas si avvantaggiano di un discreto comparto di musicisti che armeggiano con strumenti veri e propri, e li suonano. Sarò un nostalgico, ma penso che siano pochi i compositori che possano fare a meno di avere alle spalle un gruppo vero e proprio, soprattutto quando il disco poi bisogna portarlo in giro per concerti.

I Death in Vegas sono finalmente in tour, dopo tre anni e passa di gestazione del disco, finalmente lo portano nei locali per farlo ascoltare dal vivo. La ricetta rimane più o meno la stessa dei primi dischi, con una sapiente miscela di psichedelica, rock, elettronica e noise che alterna ritmi ballabili a momenti decisamente più “ambient”. I due momenti comunque non sono in contrasto tra loro, piuttosto tendono a costruire un alternanza che viene percepita come suspense e movimento intrecciati.

Una serata da non perdere per gli amanti del revival synth-pop che va tanto di moda nell’ultimo periodo. È bello che l’unica data italiana del loro tour sia a Bologna, il 30 maggio all’Estragon. Vi proponiamo il singolo estratto dall’ultimo disco, con l’eloquente titolo “Your Loft My Acid”, dove figura anche Katie Stelmanis, sia come autrice che come voce del pezzo.