In mostra il viaggio di quattro fotografi ai confini dell’Europa
Chi: Gabriele Chiapparini, Andrea Colombo, Anna Morosini, Elena Vaninetti
Cosa: Four Lines, mostra fotografica
Quando: sabato 28 aprile 2012, ore 18 (poi fino al 26 maggio su prenotazione)
Dove: Miro Gallery @ Miroarchitetti, via Sant’Apollonia, 25 Bologna
In mostra il viaggio di quattro fotografi ai confini dell’Europa
IN BREVE Chi: Gabriele Chiapparini, Andrea Colombo, Anna Morosini, Elena Vaninetti Cosa: Four Lines, mostra fotografica Quando: sabato 28 aprile 2012, ore 18 (poi fino al 26 maggio su prenotazione) Dove: Miro Gallery @ Miroarchitetti, via Sant’Apollonia, 25 Bologna
di Simone Arminio
Quattro linee parallele che non si incrociano mai: da Bologna fino ai confini del mondo occidentale, in Lapponia. Lungo il tragitto le emozioni si fissano istantaneamente sulla carta fotografica di una Polaroid. Anzi quattro, per la precisione. Sette, se si considerano le tre macchine perse per strada. E poi, per l’appunto, c’è la strada: 9000 chilometri percorsi in 24 giorni e 100 ore di guida. Il risultato è Four Lines, mostra fotografica che aprirà i battenti sabato 28 aprile presso la Miro Gallery di via Sant’Apollonia, 24.
Dietro gli obiettivi troviamo quattro giovani fotografi conosciutisi in città: Gabriele Chiapparini, 29 anni, Bologna, Elena Vaninetti, 25 anni, Milano, Andrea Colombo, 27 anni, Bologna, Anna Morosini, 23 anni, Foligno. La loro mostra ha già fatto il giro d’Italia, è sbarcata a Lisbona a dicembre del 2010 e ora torna in città grazie all’ospitalità di Miroarchitetti, un trio di architetti non nuovi all’utilizzo del loro spazio di lavoro per fini espositivi. Nei loro locali Four Lines resterà visitabile su prenotazione fino al 26 maggio, dalle 14:30 alle 18:30 di ogni giorno feriale.
Ed ecco l’idea che sta alla base del progetto: inseguire l’orizzonte, viaggiando verso Nord, lungo le atmosfere bianche della Scandinavia, alla riscoperta “delle proprie emozioni e del proprio linguaggio artistico”, come si legge nella nota introduttiva. I risultati sono una piacevole sorpresa: colori tenui, dominati dal cobalto, incorniciati dal dal bianco di una Polaroid.
Davanti agli occhi paesaggi inospitali di inedita poesia: distese solitarie su sfondi di vette innevate, oppure mari di cristallo, solcati da navi rompighiaccio. E luoghi sconfinati, dove la natura si insinua prepotente: campi coltivati, boschi di conifere, animali solitari ed esseri umani di passaggio. Gli stessi fotografi, spesso. Nudi o vestiti, pensierosi, solidali, in fin dei conti lontani. Protetti dai vetri di un treno o di una finestra, in case di fortuna, camere d’hotel, campi di grano.
Dalla mostra – che segue le tappe del viaggio e ha successione cronologica – si potrà tornare con stampe, cataloghi e accessori messi all’asta durante l’inaugurazione. Gratuito, invece, il bagaglio di emozioni che porterete a casa.