“Mulatu Steps Ahead live” al Teatro Duse
Chi: Mulatu Astatke
Cosa: concerto
Quando: 25 febbraio, ore 21
Dove: Teatro Duse, via Cartoleria 42
Costo: da 23 a 34,50 €
Info: 051 231836
Per chi ha visto e apprezzato il bellissimo film di Jim Jarmush “Broken Flowers” (2005) il nome di Mulatu Astatke non suonerà nuovo. O almeno non suonerà nuova la sua musica, calda e avvolgente colonna sonora di matrice etiope che accompagna Bill Murray…
“Mulatu Steps Ahead live” al Teatro Duse
IN BREVE Chi: Mulatu Astatke Cosa: concerto Quando: 25 febbraio, ore 21 Dove: Teatro Duse, via Cartoleria 42 Costo: da 23 a 34,50 € Info: 051 231836
di Erika Gardumi
Per chi ha visto e apprezzato il bellissimo film di Jim Jarmush “Broken Flowers” (2005) il nome di Mulatu Astatke non suonerà nuovo. O almeno non suonerà nuova la sua musica, calda e avvolgente colonna sonora di matrice etiope che accompagna Bill Murray (il protagonista del film) nella sua particolarissima investigazione. Lungi dall’essere una scoperta di Jarmush, che comunque ha l’innegabile merito di averlo presentato al grande pubblico, Mulatu è uno dei più importanti musicisti africani di sempre ed è l’indiscusso re dell’Ethio-jazz. E non perchè questa sia un’etichetta azzeccata, ma perchè è proprio Mulatu a fondare questo genere negli anni ’60, come armonica fusione di jazz, funk e suoni latinoamericani con la tradizione della musica folk etiope e copta.
Fresco di notevoli riconoscimenti internazionali per i suoi ultimi album, Mulatu Astatke arriva in Italia per presentare il suo ultimo lavoro, “Mulatu Steps Ahead” (2010, Strut Records), con due attesissimi concerti. Una delle due date del suo “Mulatu steps ahead live” sarà proprio a Bologna, il 25 febbraio al Teatro Duse. Accanto ad Astatke (all’opera con vibrafono, percussioni e Wurlitzer) ci saranno altri 7 musicisti, che promettono uno spettacolo emozionante e variegato: Byron Wallen (tromba), James Arben (sassofoni e clarino basso), Danny Keane (violoncello), Alex Hawkins (tastiere), John Edwards (basso), Tom Skinner (batteria) e Richard Olatunde Baker (percussioni).
Un concerto imperdibile per un musicista di culto, premiato nel 2009 con il prestigioso premio “Best Album” al Trophées Des Arts Afro-Caribéens (massimo riconoscimento nell’ambito della cultura Afro-americana), conosciuto e riverito anche nel mondo del jazz basti pensare alla sua collaborazione degli anni ’70 con – se vi pare poco – Duke Ellington.
16 febbraio 2012